Nerazzurri decisamente più cinici, perché capaci di vincere realizzando l’unico in porta di soli quattro tiri potenzialmente da gol
Tra i match analyst, tra cui la fonte odierna MxD Zone, tutti conoscono il significato dell’espressione in cifra xG. Sta per xGoal, Expected Goal o Gol in lingua italiana: in pratica, ogni tiro potenzialmente atto a trasformarsi in marcatura. Conclusioni con le quali si pensa o si presuppone di segnare. 21 a 4 per la Roma, domenica, contro l’Atalanta. Che ha vinto grazie all’unico nello specchio, quello di Giorgio Scalvini al 35′ del primo tempo.
LA DURA LEGGE DEGLI XGOL. 2 in area e 2 fuori, tra cui il matchball sopra ricordato: questo lo score degli xG(ol) dei nerazzurri nel big match della settima giornata allo stadio Olimpico della Capitale. 13 entro gli ultimi 16 metri del campo e 8 da lontano, invece, per i padroni di casa, che parafrasando l’allenatore vincitore Gian Piero Gasperini “se è vero, come dice José Mourinho, che potevano vincere largamente e hanno perso allora hanno grosse responsabilità”. Il grafico qui sotto, in effetti, è impietoso. Merito delle due saracinesche di Marco Sportiello nel finale del primo tempo addosso a Tammy Abraham e Roger Ibanez, ovvero la metà dei tiri senza opposizione dei giallorossi: gli altri due sono stati sbagliati dall’inglese e da Shomurodov di testa nella ripresa.