L’allenatore appena allontanato dal Benevento scrive 44 all’anagrafe. Il canterano nerazzurro Elia come portafortuna
Era eclettico a pelo d’erba, ma come vice di Cristiano Doni non funzionò. Giocando anzi in mezzo, perché Edgar Barreto s’era rotto quasi subito e accanto a Tiberio Guarente non sempre c’era Simone Padoin, anzi preferito in corsia. E la stagione si sarebbe conclusa con l’ultima, cocente retrocessione dell’Atalanta. Ma le 16 presenze, di cui 2 in Coppa Italia, dello sciagurato giro di corsa 2009-2010, col sovrappiù dell’1+1 concesso da Stefano Colantuono nell’estate 2011 prima del parcheggio a Cesena, e le 44 candeline spente oggi valgono lo stesso un tributo di simpatia a Fabio Caserta, il jolly di centrocampo piovuto dai cieli di Lecce nel momento sbagliato. Un compleanno, sabato 24 settembre, un po’ triste, a quattro giorni dall’esonero dalla panchina del Benevento, ora occupata dal mundialista 2006 Fabio Cannavaro. Forse perché stavolta non c’era il portafortuna Salvatore Elia in organico.
CASERTA E IL PORTAFORTUNA ELIA. Il ragazzo del ’99, ruolo esterno ed ex attaccante, diventato qualcuno nella cantera di Zingonia grazie all’accoppiata scudetto-supercoppa Under 17 sotto Massimo Brambilla, infatti, dall’estate è al Palermo. Prima volta senza di lui, con cui aveva ottenuto la promozione dalla C alla B due volte su due, con la Juve Stabia nel 2019 (succeduto a Ciro Ferrara, l’omonimo ex rosanero da difensore) e nel Perugia nel 2021, ed ecco la cacciata anzitempo. Ingratitudine al potere, viste le semifinali playoff col Pisa raggiunte poco tempo prima prendendo la rincorsa dalla settima posizione. La vicenda da allenatore del ragazzo ricciuto e robusto nativo di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), del resto, è soltanto al quinto giro di corsa.
CASERTA, L’EX VICE DONI. Il legame di Caserta con Bergamo, tuttavia, è sempre rimasto vivo più sul filo dei prestiti che su quello della memoria. Valerio Nava, Alex Redolfi, Luca Zanotti, Fabio Castellano, l’ex Magnus Troest, l’ex Karamoko Cisse, Alessandro Mallamo e l’ex Simone Calvano sono i giocatori sfornati dal settore giovanile atalantino che l’hanno accompagnato negli anni al di qua della riga di gesso. Da giocatore, una carriera onestissima: Locri, Cremapergo, Igea Virtus, Catania, Palermo e infine proprio le Vespe, incipit dell’esperienza da mister, le altre stazioni. 700 mila euro per l’annata Gregucci-Conte-Bonacina-Mutti: prezzo di saldo, a fronte di 527 allacciate di scarpe e 76 gol da professionista. Tanti auguri.
tantissimi auguri Fabio e ricordati si chiude una porta e si apre un portone…buona fortuna💖