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Quando il corto muso non basta

Contro la Lazio, l’Atalanta non ha mai tirato in porta e in generale l’apporto degli attaccanti è scarso

La sconfitta di domenica sera contro Lazio, ha portato con sé una serie di coincidenze davvero particolari. L’Atalanta è caduta tra le mura amiche, come spesso successo nel recente passato e per la prima volta in questa stagione non è riuscita a segnare. La squadra delle goleade è ormai definitivamente dimenticata e ho lasciato spazio a quella che sta costruendo le sue fortune sul principio del “corto muso”, come si dice ora. I numeri sottolineano questa tendenza.

Atalanta con le polveri bagnate

Come riporta L’Eco di Bergamo, infatti, l’Atalanta ha il settimo attacco del campionato con 16 gol realizzati e una media di 1,45 reti a partita, un dato il linea con quello complessivo della stagione 2017-18 (1,5), ma ben al di sotto di tutti gli altri anni della gestione Gasperini, specialmente in riferimento alle stagioni 2019-20 e 2020-21 quando a fine stagione i centri messi a segno furono rispettivamente 98 e 90 (e medie di 2,57 e 2,38). Tra le ragioni di questo cambio c’è sicuramente l’atteggiamento della squadra, ma anche la minor concretezza degli attaccanti: fino ad adesso hanno segnato Rasmus Hojlund contro il Monza e Luis Muriel a Udine, ma se si pensa che migliori marcatori della squadra sono un centrocampista (Teun Koopmeiners) e un esterno (Ademola Lookman) si può capire come qualcosa in attacco va migliorato.

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1 anno fa

Mai visto un Columbiano che nn tira….🤔. ne abbiamo due, Ma dategli buona che vedono la porta🤣😂🤣 attenzione alle righe segnacampo.

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1 anno fa

Giocatori presi un po’ a caso o agli ultimi momenti di mercato. Si pensava di poter cedere per acquistare ma soldi in giro non c’è ne sono. Gasp lo aveva già fatto capire prima di iniziare. Da ottimo allenatore ha fatto di necessità virtù, difesa a oltranza poi palla lunga e pedalare. Se non cambia qualcosa temo sarà l’ultimo anno di Gasp a Bergamo.

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