Il nemmeno diciannovenne di Palazzolo sull’Oglio costretto giocoforza al cambio di ruolo: in mediana con l’olandese sano
A Giorgio Scalvini questo scorcio di stagione sta regalando un orizzonte tattico cangiante. Sempre per via degli infortuni altrui, che hanno il potere di rendere corta la coperta nei due reparti in cui il prodotto della cantera dell’Atalanta può calarsi l’elmetto della duttilità. A Empoli l’assenza della diga designata Marten de Roon dovrebbe far tornare il palazzolese in mezzo insieme all’altro olandese Teun Koopmeiners.
SCALVINI, UNA DIGA PER GASPERINI. Viste le spiccate attitudini alla costruzione e al sostegno all’azione, comunque, il nemmeno diciannovenne jolly, reduce come tutti i compagni o quasi dalla negativa prestazione con la Lazio, può alternarsi all’ex AZ negli inserimenti del caso, uno dei quali gli vale tuttora la palma di match winner all’Olimpico con la Roma lo scorso 18 settembre. Fin qui, tre subentri e altrettante panchine (Verona, Torino e Cremonese) su otto presenze totali, di cui cinque da braccetto per i ko dei vari Djimsiti e Toloi.
SCALVINI E LA CONCORRENZA. Difficile, se non impossibile, che l’allenatore Gian Piero Gasperini, suo estimatore massimo, opti per soluzioni di ripiego arretrando il raggio d’azione a Mario Pasalic o Ederson. I due, nella sua visione delle cose, sono centrocampisti avanzati e basta. E anche in caso di virata al 4-2-3-1, il modulo di scorta però ricusato in occasione della prima sconfitta domenica scorsa, il posto pare già assegnato accanto all’unico atalantino dal minutaggio pieno.