Richieste pene superiori all’anno anche per Galliani e l’agente Alessandro Moggi
La procura di Napoli ha ieri condotto la requisitoria relativa al processo legato a presunte operazioni inesistenti legati alla compravendita di calciatori. Per tutti si indaga sull’ipotesi di false fatturazioni nella gestione dei rapporti fra i club e gli agenti dei calciatori negli anni fra il 2009 e il 2014. Analizza nello specifico la questione La Repubblica di oggi.
La pena più severa, due anni e otto mesi di reclusione, è stata chiesta per Alessandro Moggi, agente di calciatori e figlio di Luciano, l’ex potente dirigente della Juventus travolto nel 2006 dallo scandalo Calciopoli. I pubblici ministeri Capuano e De Simone hanno analizzato anche le posizioni di Aurelio De Laurentiis e Antonio Percassi, presidenti di Napoli e Atalanta, a cui è stata, al momento, affibbiata una richiesta di un anno di reclusione. Tra gli indagati figura anche l’ex amministratore delegato del Milan Galliani, mentre è stata chiesta l’assoluzione, tra gli altri, per l’ex patron viola Della Valle e per Claudio Lotito.
IL MECCANISMO DELLA TRIANGOLAZIONE Il Tribunale ipotizza il reato di “utilizzo di fatture relative a operazioni soggettivamente inesistenti” per il meccanismo in base al quale l’agente del calciatore, al momento di una compravendita, figurava nella veste, ritenuta fittizia, di consulente della società. In sostanza, pur curando gli interessi dell’atleta, appariva ai fini fiscali come un collaboratore del club che acquistava il giocatore. In questo modo, la società deduceva i costi e detraeva l’Iva, l’atleta intascava lo spettabile al netto. Il procuratore, al tempo stesso, incassava la sua parte e concludeva l’affare.
I pm hanno chiesto la prescrizione per i fatti commessi fino 2011, non per quelli risalenti ai periodi successivi. Inoltre, fino al giorno prima della firma del contratto, l’agente del calciatore risultava manager dell’atleta in questione, per poi agire le vesti di consulente del club. Accuse che andranno provate, dopo addirittura quattro anno di indagini, nei prossimi tre gradi di giudizio. La prima sentenza è stata fissata, salvo rinvii, al prossimo 2 febbraio.