Il Club Protection Programme della FIFA paga di fatto lo stipendio del giocatore infortunato nelle competizioni internazionali
Domanda del tifoso medio: se ai Mondiali dovessero rompersi Mario Pasalic, Teun Koopmeiners, Marten de Roon e Joakim Maehle, chi pagherebbe? Risposta, comunque non esauriente ai fini della sostituzione dal punto di vista strettamente tecnico dei magnifici quattro dell’Atalanta: la FIFA. Anche se il Club Protection Programme attivo dal 2012 (Europei di Polonia e Ucraina) non stabilisce sul piano giuridico un’indennità di malattia, di fatto durante lo stop forzato del singolo tesserato il club di appartenenza se ne vede rimborsato lo stipendio.
CRAC AI NAZIONALI: PAGA LA FIFA. Calcioefinanza.it riferisce i termini della questione anche a titolo di cifre dei massimali. Il tetto per calciatore è pari a 7 milioni e mezzo di euro. Il massimo giornaliero previsto, invece, è di 20.548 euro, erogabili fino a 365 giorni. La precondizione per essere rimborsati dalla FIFA, però, è che l’infortunio metta in condizione il singolo stipendiato di non poter lavorare oltre la quarta settimana.