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Paratici e l’Atalanta: un filo biaconerazzurro da Bergamo a Londra

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Sotto la lente degli inquirenti, ormai non solo torinesi, le operazioni concluse dall’attuale responsabile di mercato del Tottenham

Il sistema delle plusvalenze per taroccare i bilanci, o almeno così la pensano i pm torinesi, sull’asse tra Juventus e Atalanta ha sempre viaggiato a bordo della macchina dell’ex responsabile di mercato bianconero Fabio Paratici. Chi vuole vederci chiaro deve proseguire fino alla destinazione Londra: sia Cristian Romero che Dejan Kulusevski, seppure a percorsi inversi tra le due parti, sono andati a parare al Tottenham, portati lì proprio dal dirigente una volta cambiato club.

PARATICI: DA BERGAMO A LONDRA. Al netto della scrittura privata, la “lettera” che ove resa nota equivarrebbe a un “falso in bilancio” stando all’intercettazione di Luca Percassi, amministratore delegato nerazzurro, probabilmente una garanzia per l’effettiva conclusione della vendita del difensore argentino, le due vicende sarebbero speculari. Sotto la lente d’ingrandimento dell’indagine Prisma, i cui atti sarebbero già stati trasmessi alle Procure della Repubblica di Genova e Bergamo per competenza territoriale, Paratici le avrebbe gestite secondo gli stessi canoni. Partendo da Torino per finire Oltremanica.

ROMERO, KULUSEVSKI E IL FILO BIANCONERZZURRO. El Cuti fu pagato dalla Juve al Genoa 26 milioni per poi essere ceduto in prestito biennale a 4 più 18 di riscatto ai bergamaschi, che a loro volta l’hanno prestato con diritto di riscatto a 50, non venduto, agli Spurs. La famosa “lettera” farebbe invece sospettare ai magistrati che si sia trattato di una cessione mascherata. L’interesse della società di Zingonia, che spesso spalma i crediti su più anni d’esercizio ed è una tra le non molte a livello professionistico a chiudere i bilanci al 31 dicembre anziché al 30 giugno quando le stagioni agonistiche hanno termine anche sotto il profilo contrattuale, è abbattere gli utili per evitare di pagarci le tasse tutte in una volta. Tutto fuorché un comportamento illecito. Per lo svedese di sangue macedone, invece, venduto a Paratici a 35 milioni più 9 di bonus, in termini di plusvalenze chi indaga sospetta che Simone Muratore, acquisito dall’Atalanta per 7 milioni, sia stato una sorta di “sconto” con riflessi ovvi sui bilanci delle controparti. Il centrocampista scuola Juve è al Tondela, nella B portoghese, dopo essere stato in prestito anche alla Reggina.

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1 anno fa

Chi sbaglia paga prima o dopo ti beccano

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1 anno fa

Un certo Muratore …

Luciano B.
Luciano B.
1 anno fa

Altro che trasparenza, qui serve chiarezza da parte della nostra dirigenza perché queste operazioni dimostrano il contrario. E se qualcuno ha sbagliato, chi ne pagherà le conseguenze saremo noi, ignari tifosi della DEA, che per questa squadra viviamo.
Che il calcio fosse marcio lo avevo capito da tempo, e questa inchiesta non fa che confermare un dato.
Si pensa solo al denaro, non ad essere onesti e corretti……

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1 anno fa

che si vocifera essere il figlio illegittimo di Yuri Chechi

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1 anno fa

E fare Il direttore tecnico x5 squadre non è illegale

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1 anno fa

Nuova telenovela …per riempire le pagine dei giornali sportivi e non…solo per aumentarne la vendita…🤡 🤣🤣🤣

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1 anno fa

Che schifo

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1 anno fa

Ci risiamo.Rinnego Atalanta Juventus 💩💩

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1 anno fa

Percassi out

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1 anno fa

Tutto giusto, bisognerebbe però essere corretti a mio modesto parere poi vedete vuoi

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1 anno fa

CalcioAtalanta.it una sola domanda. Cosa rischia l’Atalanta per la giustizia sportiva?! Leggo ovunque che la Dea potrebbe avere problemi al limite con la giustizia ordinaria, ma non per quella sportiva che punisce solo se il falso in bilancio eventuale serva per iscriversi al campionato. Giusto?!

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1 anno fa

Per me non trovano illecito

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