L’esterno atalantino spegne 29 candeline proprio il giorno del posticipo di Bologna della diciassettesima giornata di serie A
Dopo la panchina con lo Spezia, il sogno del compleanno in campo col Bologna. L’elongazione al collaterale sinistro è ormai un ricordo per Hans Hateboer, che spegne 29 candeline proprio il lunedì del posticipo della diciassettesima giornata al “Dall’Ara”. Anche i profili ufficiali dell’Atalanta fanno gli auguri al pendolino olandese, che in vita sua ha avuto soltanto un’altra squadra, fino all’estate del 2017 in cui fu prelevato dai nerazzurri.
HATEBOER E I GOL AL VALENCIA. Dei suoi 11 gol (più 19 assist) in 206 partite nerazzurre (5 in 111 nei biancoverdi), l’esterno nato a Beerta ricorderà con malinconia la doppietta al Valencia nell’andata degli ottavi di finale di Champions League a Milano il 19 febbraio 2020. L’ultimo, invece, risale all’ultima (fin qui) vittoria in campionato dei bergamaschi in stagione, a Empoli, il 30 ottobre. Il 23 gennaio 2021, nel tris al Milan a San Siro, evidentemente uno stadio da gioie e dolori, l’infortunio al piede sinistro che riapre una vecchia cicatrice costringendolo a due serie da 18 partite perse a cavallo delle precedenti due stagioni fino all’operazione doppia per la microfrattura al quinto metatarso: 24 agosto e, per stabilizzarla, il 23 settembre dello stesso anno.
HATEBOER, COMPLEANNO IN CAMPO. Piedi non proprio educatissimi, Hateboer, atalantino dal 31 gennaio del 2017 a 5 mesi dalla scadenza contrattuale col club d’origine, è nondimeno una scheggia dalle grandi doti fisiche e atletiche, bravo a tamponare come a spingere. Il debutto, quando a destra il re era ancora Andrea Conti, risale al 19 marzo 2017 fornendo l’assist al Papu Gomez a Bergamo contro il Pescara. Il 9 agosto 2018 la sua prima rete bergamasca in Europa League, terzo turno preliminare, in casa dell’Hapoel Haifa. Il 20 successivo, infine, il battesimo del fuoco in A col Frosinone. Figlio di André e Anita Hateboer, che gestiscono un bed & breakfast in patria, è il figlio di mezzo tra Koen (’91) e Thijs (’95), ambedue calciatori dilettanti. E da ragazzo, prima di vincere la Coppa dei Paesi Bassi nel 2015, sognava di fare il dirigente d’azienda. Buon per lui che ci ha ripensato. Tanti auguri.
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Auguri Hans carica la grinta anche ai compagni e riportiamo la Dea in vetta
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