Il congedo di Gaudenzio Bernasconi da Ponte San Pietro, che ci la lasciati stamani a 90 anni: era nell’Atalanta del Trio Primavera
Giocava lì, in mezzo a Titta Rota e Luciano Gariboldi, Livio Roncoli e Giulio Corsini, quando il modulo si chiamava Sistema e le difese erano sempre a tre. Marcava il centravanti, l’Orsacchiotto, l’ultimo della lista a lutto del gennaio 2023 particolarmente ferale per il calcio italiano. A pochi giorni dalla scomparsa di Gianluca Vialli ed Ernesto Castano, ci lascia anche Gaudenzio Bernasconi, bergamasco di Ponte San Pietro cresciuto nel locale Vita Nova e centromediano dell’Atalanta dal 1952 al 1954 prima di diventare una colonna della Sampdoria dall’alto di ben 365 presenze, di cui 133 consecutive, senza mai essere espulso. E senza segnare nemmeno per ipoesi. 90 anni compiuti il 9 agosto scorso, Bernasconi è mancato stamane. Lascia la moglie Anna e il figlio Massimo.
BERNASCONI, ADDIO ALL’ORSACCHIOTTO. Soprannominato Orsacchiotto per la stazza notevole a dispetto della statura (80 chili per 1 e 72), Bernasconi avrebbe poi concluso la carriera da calciatore a Jesi e Urbino per appendere le scarpe al chiodo trentottenne. La sua Atalanta, 54 presenze nel solo campionato di serie A, era quella del presidente Daniele Turani e del consigliere Luigi Tentorio, papà del futuro (ed ex) sindaco di Bergamo Franco, di Luigi Ferrero e della bandiera d’antan Cesco Simonetti in panchina. E, in campo, del Trio Primavera Testa-Cadè (Giuseppe, II)-Brugola, 23 gol decisivi nell’annata successiva alla mega plusvalenza Hasse Jeppson (al Napoli), preso a 35 milioni e rivenduto a 105 al Comandante Lauro, di capitan Annovazzi, di Nane Bassetto, del bomber Rasmussen e del “pastùr” Soerensen.