Il Gasp ha iniziato la sua avventura a Bergamo nel 2016, due anni dopo l’avvio del primo ciclo bianconero di Allegri proseguito nel 2021 dopo due anni sabbatici
L’uno è il tecnico più sfidato in carriera per l’altro, finora 6 vittorie del Gasp, 11 di Max, 7 pareggi. L’impronta di mister Galeone, quello che nel 1992 traghettò il Pescara (squadra dove militarono entrambi) nella massima serie con 58 reti realizzate ma 43 subite, rivive oggi nell’Atalanta di Gasperini. Tredici gol in quattro giorni, 17 da inizio 2023 in tutte le competizioni, più di qualsiasi altra squadra nei maggiori 5 campionati europei da inizio anno solare.
Come analizza il Corriere della Sera Bergamo, oggi l’Atalanta è a 34 gol fatti e 20 subiti, cifre ben diverse dai, rispettivamente, 27 e 12 della Juve di Max Allegri. Ma a raccontare con più evidenza stili diversi sono i numeri del 2018/2019: 77 i gol realizzati dall’Atalanta che ne subì 46, solo 30 le reti incassate a fronte delle 70 messe a segno dai bianconeri ‘a corto muso’. Otto reti in più ha firmato l’Atalanta la scorsa stagione (65 a 57), la Juve ne ha incassate 11 in meno (37 a 48).
Questo perché Allegri difende basso e attacca con le iniziative dei singoli, spesso in contropiede, sempre in verticale. Gasp ha il suo tridente, con gli esterni che si inseriscono e crossano: la sua Dea va all’attacco, aggredisce la profondità con le punte, correndo il rischio di sbilanciarsi troppo. Per Allegri, che si affida ai veterani, basta vincere di misura, attendere con pazienza e colpire al momento giusto, per Gasperini, che ama lanciare nuove giovani promesse, basta segnare un gol in più dell’avversario.
La Juve fa schermo davanti alla difesa con centrali di qualità, mentre nella squadra del tecnico orobico anche i difensori si alzano in pressing, aggrediscono oltre la metà campo, decisi a non far salire i nemici, con i centrocampisti che si abbassano all’occorrenza. I buchi di troppo si rattoppano con il recupero palla alto.