Dopo il pareggio riacciuffato in extremis a La Spezia e la rimonta ai danni del Bologna, l’Atalanta si è ripetuta anche con la Juve
Il più bel segnale per il futuro, analizza L’Eco di Bergamo, è rappresentato dalla capacità dei nerazzurri di reggere i primi 45′ e reagire ribaltando le partite nella ripresa. L’Atalanta è tornata quella di un tempo, che sa gettare il cuore oltre l’ostacolo: tanti gol, tanto spettacolo e quell’abilità di cambiare gare che sembrano già decise senza mai arrendersi, nemmeno al 96′.
L’Atalanta è tornata ad assomigliare alla sua migliore versione, prolifica e concreta, che sa soffrire e rimontare. Sbaglia di più ma crea di più, riesce a strappare il massimo anche nelle situazioni peggiori e nei momenti dove fa più fatica e l’avversario sembra dominarla. L’aveva fatto a La Spezia, sotto di ben due gol, pareggiando i conti negli ultimi 15′. L’ha ripetuto a Bologna, ribaltando il tabellino in 11′ del secondo tempo e gestendola fino alla fine. E dopo i 13 gol in quattro giorni ieri, agganciata dalla Juve sull’1-1 e superata sul 2-1, ha avuto la forza di ritornare in vantaggio in 7′ della ripresa. L’Atalanta più concreta ora può aspirare alla volata per la Champions.