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Nuti e gli altri: compleanno per tre carneadi

Paolo Nuti, aspirante grande centravanti frenato da guai fisici: il compleanno più noto dei tre del 25 gennaio

Il centravanti di manovra da 7 presenze in croce a fine carriera per infortuni e non per vecchiaia, il prodotto del vivaio – che allora usava il campo militare “Utili”, Zingonia non era nemmeno allo stadio d’ipotesi – sceso subito fra i semipro per sparire dalla scena e infine il baby pescato chissà come e dove nel Continente Nero per essere parcheggiato altrove, non sempre con soddisfazione. Il tris di auguri di oggi, mercoledì 25 gennaio, va a Paolo Nuti, che spegne 79 candeline, Gian Paolo Facchinetti (75) e Patrick Asmah (27).

NUTI, DAL PALLONE AL CUOIO. Diventato imprenditore nel settore delle pelletterie, un classico della Valdarno, l’attaccante di Castelfranco di Sotto (Pisa) non era certo un signor nessuno. Prodotto della Fiorentina di Beppe Chiappella, con cui aveva vinto la Coppa Italia e la Mitropa Cup nel 1966 insieme ai vari Mario Bertini, Ugo Ferrante e Mario Brugnera, dopo essere approdato a Bergamo nel mercato di riparazione autunnale del 1972, venne utilizzato col contagocce. Tre volte in campionato, dove nelle gerarchie in avanti, e si giocava di norma con una punta sola più un’ala e il tornante Alberto Carelli, c’erano Giuliano Musiello, Gian Piero Ghio e Sergio Pellizzari. L’unica da titolare il toscano dal fisico robusto – minato però da un grave infortunio ad Arezzo nel 1966 dopo il passaggio al Verona – e dalla tendenza a fare da boa favorendo gli inserimenti, una sorta di Petagna dell’epoca, se la smazza col primo dei tre citati, molto fisico a sua volta: uno a zero in casa con il Palermo grazie a Sacco a cinque dal novantesimo, e pazienza se lui era già uscito per Ghio al 53′.

NUTI E GLI ALTRI. Altre due presenze in A – a Vicenza, nell’1-1 del 21 gennaio ’73, al posto di Pirola al 33′; nell’1-0 casalingo al Palermo del 18 marzo, subentrando subentrando a Savoia nella ripresa – e un poker in Coppa Italia, senza mai andare a segno, nell’annata storta di Giulio Corsini allenatore, il resto del palmares nerazzurro di uno che lontano dalla base si era fatto in precedenza Hellas, Foggia, Varese e Mantova. Un centrattacco da 32 reti in una decina d’anni di carriera tra A e B, più coperto e contorno, ovvero 9 nel trofeo della coccarda e 1 in Coppa delle Fiere. Zero apparizioni in prima squadra, invece, per l’ala cittadina Facchinetti e il terzino sinistro ghanese Asmah. Il primo, uscito dal settore giovanile, trovò la Pergolettese, un triennio cadetto a Modena e la chiusura nello Spezia in C, guarda caso nel ’73 come Nuti. Il secondo, spuntato nel gennaio 2016 al Centro Sportivo Bortolotti dopo essere stato scovato nel Brong Ahafo United dagli scout di Giovanni Sartori, dopo le 7 partite (come Nuti…) in Primavera agli ordini di Valter Bonacina, si fece poi i prestiti con Avellino, Salernitana e Senica in Slovacchia prima di tornare a casa nell’Asante Kotoko.

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