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Michael Girasole e il sogno nerazzurro durato 1 giorno

Chi si ricorda dell’unica comparsata atalantina del prodotto del vivaio Michael Girasole? Ora allena gli Esordienti

L’attimo fuggente che non torna più, senza immaginare ciò che sarebbe stato. Ovvero andare a vivere a Rota d’Imagna, il paese della compagna che gli ha dato la figlioletta Perla, vicino a Locatello che è il luogo della villeggiatura e della madre, fare il dipendente comunale part time e il vice allenatore dell’Under 12 dell’Atalanta. Una maglia che dagli 8 ai 19 anni per Michael Girasole, l’altro ex nerazzurro festeggiato il 30 gennaio, fu una seconda pelle nelle giovanili e, nel recupero in casa della Juventus il 17 maggio 2009, giocò scampoli di gloria da cambio dell’infortunato Daniele Capelli.

IL SOGNO DI GIRASOLE. La mezzala di Verderio Inferiore (Lecco), culla a Vimercate questo stesso giorno 34 anni fa, da senior e in serie A disputò quell’unico garbage time. Un 2-2 a rincorsa a porte chiuse (Cigarini, Iaquinta, Zanetti e Pellegrino) rimasto nella storia non solo personale della futura bandiera dell’AlbinoLeffe (128 e 20 reti, Emiliano Mondonico tra i maestri), tanto bandiera da essere determinante ad evitare ai seriani la C anticipata in un doppio spareggio playout da assist più gol al Piacenza. Perché la Dea, a Torino coi bianconeri, non avrebbe più fatto risultato fino allo score a fotocopia del 1° ottobre 2017, in piena era Gasperini.

GIRASOLE, NERAZZURRO UN GIORNO. Una soddisfazione, quella dell’esordio lampo in prima squadra, mai più riprovata lungo le 250 partite e rotte condite da 22 gol dell’intera parabola professionale, conclusa in provincia tra Real Calepina, Zingonia Verdellino e Luciano Manara (di Barzanò, vicino alla casa della sua infanzia) a ruota dell’escursione nelle Dolomiti Zoldane nell’Union San Giorgio Sedico. La grande famiglia atalantina lo ha riaccolto nelle vesti di formatore, lui, il ragazzo della Brianza lecchese che ha giocato anche in maglia Canavese, Sudtirol, Pro Piacenza e Trapani. Adesso la vicenda al di qua della riga di gesso inizia dal patentino Uefa B nella sua alma mater calcistica. Ripensando con nostalgia, ne siamo sicuri, all’attimo fuggente concessogli da Gigi Delneri quasi 14 rivoluzioni terrestri or sono. Tanti auguri.

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