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Auguri a Beppe Corti, lo scopritore di Kessie, e a Luca Vido

Due rimpianti al prezzo di un compleanno: tra primavera ed estate del 2016 l’addio del capo scouting Corti, candeline con Vido

Il rimpianto della meteora attualmente parcheggiata al Palermo e quello del capo scouting tra i più formidabili sulla piazza, ora al Parma come cacciatore di talenti da ormai quattro stagioni. Venerdì 3 febbraio spengono le candeline l’attaccante bassanese Luca Vido, 26 all’anagrafe, e il bergamasco di Colognola Beppe Corti, 66, scopritore di Franck Kessie – 6 mesi nella Primavera di Valter Bonacina prima di esplodere a Cesena e farsi riprendere all’istante – prima dell’addio burrascoso in coincidenza con l’approdo di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta.

CORTI, IL TALENT SCOUT. Resta un mistero il motivo vero della separazione così traumatica, sette estati or sono, di chi all’epoca s’era ricongiunto con Rino Foschi al Palermo durando tra l’altro il palpito dell’illusione di rifar grande la creatura progressivamente abbandonata dal patron Maurizio Zamparini. “C’è un nostro tesserato che sta lavorando per altri. Vorrei non parlare di dipendenti dell’Atalanta che lavorano per altre società”, le doglianze davanti alla stampa del presidente Antonio Percassi sul responsabile dell’area scouting nerazzurra per 6 anni. Era il 16 giugno 2016, presentazione ufficiale del Gasp. Il contratto dell’ex centrocampista o terzino sinistro sarebbe scaduto tre rivoluzioni terrestri più tardi. Lo scopritore di Edinson Cavani tornò in rosanero senza permesso col risultato di farsi licenziare in tronco. Una pazza estate nella quale sia il pomo della discordia che il suo referente rassegnarono le dimissioni praticamente ancor prima di cominciare a operare, tornando sul luogo del delitto due anni più tardi, con Foschi presidente come referente della Sport Capital Investments Ltd. Al suo posto, al Centro Sportivo Bortolotti, Valentino Angeloni e Davide Cangini.

IL CORTI GIOCATORE. Cresciuto nella Stezzanese e passato presto alle giovanili del Milan, la parabola a pelo d’erba di Corti si esauriscetra Udinese, Pergocrema, Monza, Genoa, Arezzo, Lazio, Parma, Fiorenzuola e San Paolo d’Argon, appendendo le scarpe al chiodo a 35 anni suonati. Come osservatore nasce proprio all’ombra della Favorita e del Monte Pellegrino. A pelo d’erba, tanti futuri atalantini incrociati: Jan Peters all’ombra della Lanterna, in Toscana Sandro Tovalieri e Stefano Colantuono, nella Capitale Giorgio Magnocavallo e Oliviero Garlini. Tanti auguri.

LA METEORA VIDO. Proprio il rosanero è l’ultima stazione in ordine cronologico della bionda punta ai tempi prelevata dal Milan, già passata dai parcheggi di Cittadella da cavallo di ritorno, Perugia, Crotone, Pisa, Cremonese e Spal. Vido annusò per modo di dire il sogno europeo in Europa League smazzandosi 70 minuti più recupero in 3 match di campionato (Samp, Hellas e Udinese) nella stagione 2017-2018 oltre l’esordio bergamasco il 20 settembre 2017: 5-1 al Crotone e assist al coetaneo Riccardo Orsolini vanificato dal fuorigioco. Rientrato nel gennaio 2018 nel club granata, che l’aveva già avuto con la stessa formula dai rossoneri (Viareggio Cup 2014, Pippo Inzaghi allenatore), a decretarne la consacrazione come giovane da lanciare, le doppiette a Pisa e Vicenza dell’8 e del 13 maggio successivi.

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