
Il serbo prelevato a gennaio dal Partizan si divora almeno un paio delle quattro occasioni servitegli sui piedi col Torino
Su quattro chances abbastanza nitide, almeno un paio divorate. Ma da protagonista assoluto dell’attacco asfittico della Primavera dell’Atalanta. Contro il Torino, a Vercelli, nella seconda giornata di ritorno del campionato di categoria il neo acquisto (dal Partizan) Vanja Vlahovic, mancino puro, ha mancato più volte l’occasione del vantaggio nel primo tempo concluso a reti inviolate.
VLAHOVIC, CHE CHANCES! L’omonimo dello juventino Dusan comincia le danze al settimo con una conclusione smorzata da fuori, per poi commettere l’erroraccio 6 giri di lancetta più tardi quando sbuccia, solo soletto davanti al secondo palo, su sponda involontaria di Opoku nella diagonale aerea per allontanare la minaccia della punizione di Roaldsoy dall’out sinistro. Miracolo, invece, di Bertini, al quarto d’ora, buttandosi a corpo morto pur in controtempo sul colpo di testa del centravanti di casa Corona accompagnato da mancina dall’autore dell’errore granata nella precedente occasione. Scollinato il ventesimo sempre l’ex Partizan allarga il sinistro servitogli in navata dopo una corsetta; una manita cronometrica ed eccolo sciupare addosso alla Dellavalle, con una girata incerta, il pallone piovutogli sul piede prediletto dal lavoro di Palestra e alzatogli da Vavassori.
Torino – Atalanta 0-0 (fine primo tempo)
TORINO (4-3-3): Passador; Dembele, Dellavalle, N’Guessan, Opoku; Barzago 6 (33′ pt Savva), Ruszel, Weidmann; Dell’Aquila, Corona, Njie. All.: Scurto.
ATALANTA (4-3-1-2): Bertini; Palestra, Del Lungo, Guerini, Ghezzi; Roaldsoy, Chiwisa, Mendicino; Colombo; Vavassori, Vlahovic. All.: Fioretto.
Arbitro: Perri di Roma-1 (Valente di Roma-2, Cecchi di Roma-1).
