
Gasperini a campi invertiti aveva stupito tutti cambiando la squadra per nove undicesimi. Prova d’appello per Okoli?
Sono accantonati da tempo, salvo il ritorno sulle cronache o quantomeno sui referti del secondo in occasione del quarto di Coppa Italia perso di misura in casa dell’Inter. Da subentrato, s’intende. Ora, in vista del Lecce, Caleb Okoli e Brandon Soppy potrebbero anche essere rispolverati, benché non sussista la minima necessità di turnover in casa Atalanta. In più, all’andata il prodotto del settore giovanile spalancò l’autostrada a Di Francesco per il raddoppio salentino. Il peso di quel 9 novembre, un mercoledì sera da incubo solo parzialmente riscattato dal dimezzamento dello score by Duvan Zapata, è tuttora un macigno sul campionato nerazzurro.
CHANCE PER OKOLI? Il difensore vicentino classe 2001 ha raggiunto il record di panchine consecutive del francese, ben nove. Nel secondo caso, una serie interrotta dal subentro nel trofeo di metà settimana. Ma il punto è che il destino del numero 5 sembra proprio segnato dai malumori per la prestazione individuale e di squadra al “Via del Mare”, allorché Gian Piero Gasperini optò per una rivoluzione: nove undicesimi della formazione di partenza diversi dal match col Napoli del sabato precedente. Prima di allora, ben 9 gare da titolare, benché sostituito all’intervallo con la Lazio a campi invertiti. Da lì, solo il minutaggio residuo con la Beneamata in chiusura del trittico premondiale dalle tre sconfitte di fila che ridimensionò gli orizzonti del tecnico piemontese, oltre a costargli qualche articolessa ipercritica di troppo e le conseguenti frizioni con la stampa locale.
UN SOPPY PER IL LECCE? Se il difensore di origine nigeriana scalpita per una maglia da titolare insieme all’ex intoccabile Merih Demiral, ridotto a backup in caso d’emergenza (vedi Hateboer all’Olimpico sabato scorso), l’esterno del 2002 arrivato da Udine non si capisce esattamente quale errore imperdonabile starebbe pagando se non proprio il marasma leccese. Anzi, quando la Dea era in testa o giù di lì ne era assurto a protagonista, leggi rigore procurato e assist per il 2-0 a Teun Koopmeiners contro il Torino (1° settembre) e la doppia smazzata a Mario Pasalic e Ademola Lookman per la vittoriosa rimonta sul Sassuolo a metà ottobre. 8 su 11 dallo start, poi la staffetta tattica con Giorgio Scalvini a San Siro a fine gennaio e di nuovo il buio. Perché non fargli rivedere la luce?
