
Dopo aver vinto al Via del Mare, i salentini bissano anche a Bergamo. I nerazzurri pagano i propri sbagli
Chi è causa del suo mal pianga se stesso, recita un vecchio adagio. Atalanta-Lecce finisce 1-2 e la squadra di Gasperini dovrà però prendersela con se stessa per non esser riuscita a prendersi i tre punti contro i salentini. Buon gioco fino alla trequarti, ma scarsa vivacità e concretezza negli ultimi 25 metri.
Musso incerto sul gol di Ceesay
Dopo 4 minuti l’Atalanta va sotto per il Ceesay che firma il vantaggio salentino con un diagonale tutt’altro che imparabile e sul quale Musso, francamente, avrebbe potuto fare molto di più. La Dea, pur senza brillare come all’Olimpico una settimana fa, riesce a imbastire qualche occasione con Lookman, Toloi, Maehle e Zappacosta, ma le conclusioni sono troppo centrali oppure non finiscono nello specchio della porta.
Baschirotto bada al solo
Dall’altra parte del campo c’è un Lecce che si difende con ordine, senza prendersi grossi rischi e pensando ad essere efficaci. Sotto questo punto di vista, l’esempio arriva dalla prestazione di Baschirotto. Senza badare all’eleganza, spazza almeno 4-5 palloni in tribuna ottenendo comunque l’effetto desiderato. Con questa trama la squadra di Baroni mantiene il vantaggio e raddoppia sfruttando un errore di Hojlund in marcatura: sigli sviluppi di un corner, l’attaccante danese si perde Blin che fa lo 0-2.
Atalanta-Lecce, Falcone nel male e nel bene
Nel finale il clamoroso errore di Falcone in rinvio – ma bravo Hojlund nella circostanza a crederci e ad andare a disturbare il rilancio del portiere – consente all’Atalanta di riaprire l’incontro. Ma Falcone nega il 2-2 a Muriel con un intervento in pieno recupero.
