
Candeline del primo marzo: il difensore ex Reggina arrivato con Divina e il bomber tascabile dal gol rarefatto
Difensore e attaccante, meteora da 2 partite in B e discreto puntero da 14 gol in 71 presenze dell’esperienza biennale su e giù, Marco Cozzani e Sergio Domenicacci Pellizzaro in comune hanno il giorno di nascita e la militanza nell’Atalanta negli anni settanta, anche se non insieme. I festeggiati del primo marzo, rispettivamente 74 e 78 candeline da spegnere sul filo della memoria, condividono anche l’aver avuto Giulio Corsini come allenatore.
COZZANI, IL DIFENSORE-METEORA. Marco Cozzani, cognome forse più noto per essere quello della mamma di Belen Rodriguez, è nato a La Spezia dove del resto gli omonimi compongono il casato più diffuso. All’esordio a Pisa da cambio di Lionello Maianti da terzino destro (75′, già sotto 3-0, finirà a poker) il 2 maggio 1971, proveniente come Bruno Divina dalla Reggina in cui era approdato in cambio Luciano Poppi e in cui militava da stopper il futuro tecnico atalantino Nedo Sonetti, fa seguito la presenza di Taranto il 23 successivo da marcatore centrale. A fine stagione, complici gli spareggi di Bologna vinti con Bari e Catanzaro, fu di nuovo serie A. sua apparizione in nerazzurro è veramente fugace, soltanto due presenze nel campionato 1970/71 in Serie B. In carriera, anche il natìo Spezia e il Lecce.
PELLIZZARO, BOMBER SENZA RINCORSA. Proveniva invece dall’Inter il guizzante e tecnicissimo Pellizzaro, nato a Montebello Vicentino e con due presenze in Coppa dei Campioni. Con la maglia della Dea totalizza 55 presenze e 5 reti dal ’72 al’ 74 nei soli campionati di A e B, impinguando il carniere grazie alla Coppa Italia e segnalandosi per i rigori battuti senza rincorsa come avrebbe fatto decenni più tardi Beppe Signori, a differenza sua mancino. Ala o seconda punta, comunque non tornante, fece coppia con Giuliano Musiello o Gian Piero Ghio nell’annata della retrocessione e con Fabio Bonci in cadetteria, dove a Corsini subentrò il gimnasiarca Heriberto Herrera. Mantova, Roma, Catanzaro e Palermo, con cui segnò 3 gol all’andata e 2 al ritorno alla sua futura squadra contribuendo a mandarla in B nel 1968/69, le altre maglie prima di Bergamo; dopo, Perugia e Rimini.
