
La sentenza del Tribunale di Napoli: l’accusa era legata a operazioni inesistenti. Condanna solo per Moggi jr.
In attesa di possibili sviluppi dell’inchiesta Prisma (le carte sono in Procura a Bergamo) legata a plusvalenze e bilanci della Juventus insieme a chi vi era legato per lo scambio dei giocatori, Antonio e Luca Percassi sono usciti assolti dall’accusa di falso uso di fatture per operazioni inesistenti. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport. La posizione della società bergamasca, come specificato lo scorso 4 novembre da una nota ufficiale, riguardava due fatture emesse nel 2012 e 2013 per 10.500 euro di Iva, già passate comunque al vaglio delle Commissioni Tributarie.
FATTURE FALSE: PERCASSI ASSOLTI. Non c’erano coinvolti, stavolta, solo il presidente e l’amministratore delegato dell’Atalanta. La settima sezione penale del tribunale di Napoli ha assolto anche Aurelio De Laurentiis (Napoli), Claudio Lotito (Lazio), Adriano Galliani (Monza, ma inquisito da dirigente del Milan, Andrea Della Valle (Fiorentina, ex) e Luca Campedelli (Chievo, società fallita).
FATTURE FALSE: MOGGI CONDANNATO. L’unico a non cavarsela è stato Alessandro Moggi, figlio di Luciano e procuratore. Un anno di reclusione relativamente alla compravendita dell’ex attaccante del Napoli, Ezequiel Lavezzi, nell’ambito della consulenza per il passaggio al Paris Saint-Germain. Prescritto, invece, il giocatore.
FATTURE FALSE: L’ORIGINE. Le richieste di rinvio a giudizio risalivano al 3 novembre scorso. I fatti in oggetto, invece, riguardano il periodo dal 2009 al 2014 circa il meccanismo per guadagnare in maniera illecita: quando si stipulavano i contratti di compravendita, i procuratori sarebbero diventati consulenti dei club acquirenti e i calciatori risparmiavano consistenti somme di denaro che, grazie ad operazioni fittizie e false fatturazioni milionarie, venivano addebitate ai club. Erano stati gli stessi pm a chiedere l’assoluzione per i Percassi.
