Un pari a reti bianche contro una futura retrocessa, avvisaglia di un finale di campionato molto difficile
365 giorni fa esatti l’Atalanta di mister Gasperini incappò in un poco felice pari a reti bianche sul proprio terreno, a fronte del Genoa di Alexander Blessin, tecnico tedesco arrivato tra l’entusiasmo del popolo del Grifone e poi, a distanza di qualche mese, esonerato dopo un calo evidente di risultati in Serie B.
La Dea, dal canto suo, viveva un momento abbastanza complicato, peraltro solo parziale avvisaglia del grosso tracollo che avrebbe caratterizzato tutto l’ultimo scorcio di 2021/22, per un bilancio super esiguo di solo 21 punti collezionati in 19 gare nel girone di ritorno. Una media da salvezza e poco più, che finì addirittura, almeno per qualcuno, per inserire nel calderone delle chiacchiere calcistiche in salsa orobica un possibile superamento del super ciclo gasperiniano. Così, come tutti sanno, non andò: la società scelse di andare avanti con il tecnico di Grugliasco e optare per un rinnovamento della rosa, poi nei fatti arrivato solo in parte per via di alcune difficoltà riscontrate in sede di mercato, complici anche i cambiamenti effettuati a livello di organico dirigenziale.
Legno di Muriel, poi decisivo Sportiello – La gara in questione, giocata alle 18 di domenica, vide un po’ di turnover tra le fila della formazione di casa, con in panchina titolarissimi come Musso, capitan Tòloi e Freuler. Di lì a quattro giorni l’Atalanta sarebbe infatti stata di scena alla BayArena di Leverkusen per il ritorno degli ottavi di Europa League, che seguiva di una sola settimana il 3-2 del 10 marzo del Gewiss Stadium.
Per la squadra bergamasca fu controllo del gioco, come preventivabile, per buoni tratti della gara, con i rossoblù molto attenti in fase difensiva e forti di un Östigard a tratti dominante nel cuore della propria area di rigore, complice anche la mancanza di un riferimento centrale fisico tra le fila della formazione di casa a contrastare il suo strapotere in termini di chili e centimetri. Lo stesso Genoa, pur mostrando attenzione nell’arco della gara, non mancò di colpire con pericolosità dalle parti di Sportiello in almeno un paio di circostanze, con l’intervento decisivo del portiere nativo di Desio in almeno un paio di circostanze. L’occasione più grossa della partita, a onor del vero, fu però opera di Luis Muriel, che al 39’ andò a tanto così dal deliziare i presenti con un bel tiro a giro, a cui soltanto il palo in difesa di Sirigu fu in grado di opporsi.
Ad arbitrare il match era Abisso di Palermo, direttore di gara anche in occasione match decisivo per il “tagliafuori” dalle coppe per la stagione nerazzurra il 21 maggio contro l’Empoli. Nelle due gare non incise, a differenza di quanto accaduto in alcuni episodi contestati dalle parti di Zingonia, le decisioni del fischietto siciliano. I 5 punti persi nelle gare in questione, invece, hanno gravato eccome, a conti fatti…
