
Come più volte ha sottolineato Gasperini, l’olandese è la vera anima di questa squadra
Non sarà un fine dicitore di gioco con numeri importanti in termini di gol e assist, ma quando non è a disposizione, per info chiedere ai compagni che erano in campo in occasione della sconfitta contro il Lecce, la differenza si sente eccome. Marten de Roon è, al pari di capitan Tòloi, l’anima trascinante l’intero gruppo, come spesso mister Gasperini ha avuto modo di affermare con grande convenzione. In tal senso il tecnico di Grugliasco è sempre stato molto chiaro: pur nell’auspicio di un rinnovamento del gruppo dei mesi scorsi, ha sempre ritenuto fondamentale che lo zoccolo duro dei senatori restasse a trasferire il Dna della Dea ai ragazzi più giovani.
Anche al Maradona è risultato essere il più efficace in termini di palloni recuperati e, addirittura, percentuale di passaggi positivi completati, unendo al tutto un gran salvataggio su Kvaratskhelia prima della prodezza dello stesso georgiano. Il pezzo di bravura, quasi uno strike, del numero 77 azzurro ha cambiato i destini di una gara in cui gli azzurri, pur creando di più anche nel primo tempo, erano risultati meno performanti e fluidi nella manovra, soprattutto nel momento in cui Lobotka risultava limitato dalle pressioni alternate di Èderson e Pašalič. A guidare i loro movimenti, qualche metro più dietro, manco a dirlo era stato lui, Marten de Roon…
