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Dalla possibile mancata conferma alla Serie A, la favola di Matteo Colombo

In estate è stato addirittura in bilico per un posto in squadra, stasera sarà in panchina contro l’Empoli

Meno di un anno fa, di questo periodo, in alcuni momenti era stata addirittura in discussione la possibilità di vedersi confermato in Primavera. Una dinamica che i ragazzi dei club professionistici a livello giovanile, se non giudicati come talenti dalla sicura prospettiva, sono abituati a conoscere: da marzo in avanti diventa necessario dare, come si dice a Roma in termini gergali, “il fritto” per la conferma, sperando di ricevere una mail o una chiamata che riveli il fatidico sì almeno per un’altra stagione.

Matteo Colombo nella seconda parte di stagione, complice le continue promozioni di Regonesi al piano di sopra, era anche diventato con continuità il capitano della formazione Under 18, ma non era scontato il fatto di vederlo anche nella massima categoria giovanile. Il resto l’ha fatto il campo, al solito giudice supremo. L’applicazione e la serietà del mediano varesotto lo hanno reso un calciatore molto importante anche nelle ultime settimane, con 20 gettoni collezionati e un minutaggio in continua crescita. L’ultimo mese, ad esempio, lo ha visto sempre in campo per l’intero match e con una corsa continua assimilabile a un maratoneta. Se ne sono accorti anche Fioretto e, soprattutto, Gian Piero Gasperini, che ha scelto di premiarlo con la chiamata per Atalanta-Empoli di stasera (ore 20:45 al Gewiss Stadium).

Al di là del risultato della partita, il centrocampista classe 2004 difficilmente scorderà questa serata. Appena toccherà il prato dell’impianto di viale Giulio Cesare, molto probabilmente, ripenserà al percorso fatto, nato da una serie di provini sostenuti a Zingonia prima del definitivo tesseramento, avvenuto nell’estate del 2016. Divagazioni piacevoli che potrebbero durare il giusto: domenica l’Under 19 nerazzurra è attesa da un importantissimo match a Cesena, a fronte dell’ultima della classe. Una vittoria potrebbe significare, compatibilmente dai risultati delle altre, lasciare il quartultimo posto che vale i playout. E eventualmente, perchè no, festeggiare con più gioia la convocazione di un ragazzo del gruppo in prima squadra.

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