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L’armonia tra vecchia guardia e futuro nel mirino del Gasp

Le due marcature per la vittoria in rimonta con l’Empoli dicono tutto del cantiere Atalanta: i vecchi leoni accanto ai giovani da svezzare

Marten de Roon che incoccia con la fronte bozzuta la palla al bacio a rientrare di Matteo Ruggeri. Rasmus Hojlund pronto alla deviazione sottoporta di destro, altro baby che per ferire non usa il piede preferito, per tramutare in oro colato l’incursione di Mario Pasalic. Che la rimonta ai danni dell’Empoli nel pre sosta possa costituire il vero punto di svolta dell’Atalanta della transizione tecnica e anagrafica, armonizzando la vecchia guardia al futuro già presente in casa, sono i meri fatti del campo a raccontarcelo.

LA VECCHIA GUARDIA DEL GASP. La base, comunque, è chi già c’era o quasi, all’esordio di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Bergamo del pallone. Anche se, tra i protagonisti del venerdì sera sotto la Maresana, la diga della mediana era stato il classico cavallo di ritorno (estate 2017) dopo l’annata a Middlesbrough e il tuttofare croato è un “terzo anno” del profeta di Grugliasco, tra gli alfieri della prima qualificazione alla Champions. Così come Duvan Zapata e Luis Muriel, ripromossi a titolari, sono arrivi rispettivamente dello stesso 2018 e del 2019. Rafael Toloi, invece, insieme a Marco Sportiello, è l’unico superstite di quell’estate del 2016 che sotto questi cieli ha cambiato il modo di vedere il calcio e forse il mondo.

IL GASP E IL FUTURO. Per converso, nell’assenza di grandi colpi al calciomercato al netto del danesino classe 2003, piovuto dallo Sturm Graz all’ultimo tuffo, e dell’altro crack dell’attacco Ademola Lookman, ’97 già molto scafato tra Premier League, Bundeslinga ed Europa a profusione, ci sono giovani fatti in casa come il succitato terzino sinistro di Zogno e il braccetto Giorgio Scalvini, non a caso richiamato in azzurro dal ct Roberto Mancini. Il diciannovenne di Palazzolo sull’Oglio, inutile nasconderselo, sarà la prossima plusvalenza per reinvestire e ricominciare da capo. Mai visto uno sbarbato salvare un raddoppio altrimenti bell’e consumato, oltretutto con una diagonale in scivolata così profonda e precisa, da killer in guanti bianchi, come lui su Ciccio Caputo. Vincere coi soli ex Primavera, ovviamente, sarebbe una mission impossible. Ma tra i Djimsiti e i Koopmeiners, i Maehle e gli Zappacosta, gli Ederson e i Colombo, leggi l’ultimo aggregato, il cantiere Atalanta è all’insegna dell’armonia fra generazioni.

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1 anno fa

Effettivamente Mahele. è migliore di Ruggeri, il ragazzo bergamasco ci mette l’anima e va premiato per questo.

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1 anno fa

Grande fiducia in Scalvini e Ruggeri. ⚫🔵

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1 anno fa

Mi trovo alquanto allibito ad avere Mahele e Demiral in panchina x questi due ! Ma se il Vate ha deciso così ben venga ! Lunga vita a Gasperini ⚫️🔵

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