Il turco al momento non è un titolarissimo dell’Atalanta

Titolarissimo per tutta la prima parte della stagione, Merih Demiral sta ora trovando meno spazi da dopo Capodanno. Sono solo 4 i match giocati con l’Atalanta, tra campionato e Coppa Italia, nel 2023. Di fatto, non è eresia affermare che il turco, pur essendo risorsa molto spesso sfruttata in base alle necessità da Gasperini, complici anche i problemi fisici che spesso hanno contraddistinto i compagni di reparto, al momento è dietro ad altri elementi nelle gerarchie del tecnico.

L’omologo Djimsiti, tanto per fare un esempio, ne ha giocate tre in più, invertendo il trend di un inizio di stagione agonistica con la sola gara di Lecce giocata dal 1′ dopo il brutto infortunio accusato contro il Milan ad agosto. 4 i gettoni dal fischio d’inizio dell’arbitro anche per un altro fedelissimo del tecnico di Grugliasco come Josè Luis Palomino, frenato però da alcuni contrattempi fisici nelle ultime settimane. Di fatto, è innegabile come le maglie di inamovibili della difesa spettino, se disponibili, a capitan Toloi e Giorgio Scalvini, molto considerati anche dal ct azzurro Mancini

LE VOCI DI MERCATO – Il valore di mercato dell’ex Juventus resta importante, così come le qualità del giocatore, assolutamente non discutibili. Lo dimostra la stessa stima che molti club, italiani e non, hanno mostrato nel tempo nei confronti del calciatore, che a Zingonia scelsero in extremis di riscattare, dopo molte attente valutazioni, dal club bianconero un anno e mezzo fa. L’investimento, pari a 21 milioni di euro, della Dea poteva lasciare presupporre un futuro da insostituibile dalle parti del Gewiss Stadium, ma il modus operandi del tecnico, in tal senso, è sempre stato molto chiaro. Per info chiedere a Kjaer o Rigoni, arrivati come calciatori dal grande curriculum e durati pochi mesi dalle parti di Bergamo: le gerarchie devono essere rispecchiate dal campo e dalle necessità del momento della squadra. Anche a costo di scelte molto pesanti in termini di rumore.