
In crescita nelle ultime settimane, nella passata stagione fu decisivo all’Arechi
Nella passata stagione fu suoi il gol risolutivo dell’Arechi. Duván Zapata fu infatti mattatore decisivo per il match della quarta giornata contro la Salernitana. Era la seconda trasferta della stagione per la Dea, dopo il colpo esterno sul campo del Torino maturato grazie alla zampata nel recupero del baby Piccoli, all’epoca in rampa di lancio ed attualmente un po’ disperso nei meandri dei prestiti in giro per l’Italia, da Genova a Verona passando per l’attuale tappa di Empoli.
Sabato (ore 15) il Ternero ci riproverà, con la maglia da titolare sostanzialmente certa vista la non ancora sicura presenza, nemmeno in panchina, di Rasmus Højlund, costretto ad alzare bandiera bianca prima del match infrasettimanale giocato contro lo Spezia ormai 8 giorni fa. Di fronte, peraltro, potrebbe ritrovare l’ex compagno di squadra Matteo Lovato, candidato a essere il marcatore centrale della difesa a tre di Paulo Sousa. Il ferro, si sa, va battuto finchè caldo. Il numero 91 nerazzurro non è mai parso così in condizione come ultimamente, nel corso di questo 2022/23. E pazienza se la doppia cifra realizzativa a cui ha abituato è ormai irraggiungibile: i gol segnati nel finale di stagione valgono, a livello di peso specifico, spesso anche il triplo. Lo sa bene Duván, che anche nei momenti più difficili ha sempre avuto la piena fiducia di mister Gasperini, pronto a difenderlo con i fatti e con le parole. In quell’abbraccio dopo il gol dell’Olimpico, di fatto, è racchiuso un rapporto di stima infinita.
