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Rustico, dalla palla alla zappa: 46 anni di calciatore genuino come pochi

Candeline per Fabio Rustico, l’archetipo del difensore senza troppi complimenti: 46 anni di vanga e zappa

Fabio Rustico, ovvero la breve storia felice di un calciatore-difensore-assessore-agricoltore in proprio passato senza rimpianti dal calcio alla zappa. Pantelleria, Selinunte e Mazara del Vallo, la città natale dei genitori, sono le sue terre d’elezione, cioè quelle che coltiva e fa coltivare. Il festeggiato atalantino del 20 maggio faceva il difensore ma anche l’assessore comunale a Bergamo (Sport e Politiche Giovanili, 2004-2008, Giunta Bruni) ancor prima di ritirarsi. Da rurale-padrone, invece, il ruolo è vecchio di ben 14 anni, specializzazione in agricoltura biodinamica, tra capperi, uliveti e vigne.

RUSTICO, DALLA PALLA ALLA ZAPPA. Delle rivoluzioni terrestri di cui all’anagrafe, il mastino irriducibile passato anche dai prestiti al Leffe (1993-1994, settore giovanile) e alla Solbiatese (1995-1996), cresciuto a Dalmine e figlio del commercialista Giovan Battista, ne ha passate soltanto 9, fino al 2005, da senior in prima squadra. Terzino o centrale-backup trai vari Foglio, Mirkovic, Carrera, Sottil, Bellini, Innocenti, Sala e Siviglia, tra allenatori come Emiliano Mondonico, Bortolo Mutti, Giovanni Vavassori, Andrea Mandorlini e Delio Rossi, Rustico può vantare 1 match in Nazionale Under 23 sufficiente a fargli vincere i Giochi del Mediterraneo a Bari nel 1997 (con Buffon, Totti e Ventola). Da atalantino affezionato, 124 partite di cui 61 in A (34 da titolare) e 43 in B (29) senza segnare ma anche evitando goleade.

RUSTICO, UNA VITA IN NERAZZURRO. 26 ottobre 1996: 2-2 con la Fiorentina a Bergamo, il giorno in cui la carriera ad alti livelli dell’oriundo mazarese vede ufficialmente la luce. Nella Dea del Mondo, nel finale al posto di Andrea Sottil per marcare Lulù Oliveira. Doppietta di Superpippo Inzaghi, per dire chi c’era in squadra. Tre i rossi in carriera, nemmeno tanti: 6 aprile ’97 con l’Udinese, 3 ottobre ’98 col Napoli e a metà del guardo, 14 marzo ’98, nel poker sulla gobba a San Siro con tre gol segnati dopo la sua doccia anticipata, contro l’Inter di Ronaldo. Con Rustico a zappare meno di un tempo. Ultima apparizione, prima di essere messo sostanzialmente fuori rosa fino alla scadenza del contratto, il 29 maggio 2004, in serie cadetta, 2-0 all’Avellino davanti alla Curva Nord che l’ha sempre amato, nel secondo tempo al posto di Stefano Lorenzi. Tanti auguri.

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