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Savoldi nel destino: il Gringo Clerici dice 82

Compie gli anni il 25 maggio il paulista che a Bergamo prese il posto di Savoldi per esserne sostituito a Napoli

L’ultimo aggancio col mondo atalantino di Sergio Clerici, il Gringo delle aree di rigore degli anni sessanta e settanta, il festeggiato del 25 maggio coi suoi 82 anni, è stato il ruolo di scout-suggeritore per i connazionali Aparecido Paulino Evair e Carlos Alberto Bianchezi. Brasiliano come loro, anzi paulista, sdoganato in Italia dal Lecco, ha una carriera con Beppe Savoldi nel destino: arrivato a Bergamo nel ’68 per sostituire il bomber di Gorlago finito al Bologna, ne fu scalzato al Napoli nel ’75 nel ruolo scomodo di contropartita per il primo Mister Due Miliardi del nostro calcio.

DA LECCO A FIRENZE. Nato a San Paolo il 25 maggio 1941, Clerici, che deve il soprannome al tiro implacabile come un colpo di rivoltella, arriva diciannovenne in aereo nel Belpaese per levare le tende soltanto 18 rivoluzioni terrestri più tardi. 7 stagioni, le prime 2 e l’ultima in massima serie, da 59 reti complessive (saranno alla fine 186 in 564 gare) nei soli campionati, l’annata a Bologna, dove sarebbe approdato proprio da capocannoniere uscente nerazzurro (12) il suo grande rivale nel 1968, e quindi la Dea del presidente Attilio Vicentini, passata di mano in mano – Stefano Angeleri, Silvano Moro e Carlo Ceresoli – fino alla retrocessione. Clerici ne fa 10 di cui 9 in campionato, tanti in una squadra che in tutto ne segna 25, per poi dividere le successive quattro stagioni a metà tra Verona e Firenze.

VEDI NAPOLI E POI… SAVOLDI. I due giri di corsa tra il 1973 e il 1975 col minerao Luis Vinicio allenatore, il primo vero zonista, con scudetto sfiorato e 29 palloni nel sacco, sono l’apice tricolore del centravanti puro Clerici, in seguitotornato sulla via Emilia per chiudere alla Lazio nel 1978, ultimo straniero prima della riapertura delle frontiere due anni dopo. All’attivo, si fa per dire, nella primavera del ’74, lo “Scandalo della telefonata” col suo ex presidente all’Hellas Saverio Garonzi prima dello scontro diretto vinto dai gialloblù, con la presunta storia dei contributi per aprire una concessionaria auto a San Paolo e la retrocessione d’ufficio dei veneti. A portarlo via da laggiù, come ricordato, il leader felsineo venuto dalle Orobie, al posto di 1 miliardo 400 milioni, lo stesso Clerici e la compartecipazione di Rosario Rampanti alla corte del Petisso Pesaola. Breve storia del Gringo partito dalla Portoguesa che avrebbe allenato brevemente Castor Montreal, Palmeiras, Santos e Inter de Limeira prima di dedicarsi allo scouting.

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