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Barrow

Conosciamo meglio il 19enne attaccante gambiano della Primavera, da tempo aggregato in pianta stabile alla squadra di Gasperini

La forza dell’Atalanta è sempre stata quella di valorizzare i prodotti del proprio settore giovanile. Negli ultimi anni, però, la politica di Zingonia è diventata sempre più internazionale, affiancando alle varie eccellenze Made in Italy (come Pazzini, Melegoni, Bonaventura o Conti) talenti scovati in giro per il mondo.

Ed è proprio dal profondo dell’Africa che proviene uno dei neroazzurri più interessanti in prospettiva: Musa Barrow.

LE ORIGINI. La sua storia inizia a Kanifing Estate, distretto di due mila anime alle porte della capitale gambiana Banjul, dove nasce il 14 Novembre del 1998.

Musa inizia fin da piccolo a giocare a pallone per strada con gli amici. La sua passione per il calcio è così smodata da farlo correre ogni qual volta possibile al vicino Indipendence Stadium, sede delle partite casalinghe della nazionale gambiana, o a spingerlo a tagliarsi i capelli cortissimi come l’idolo Zidane.

L’apice però lo raggiunse quando, ricoverato in ospedale per un po’ di febbre, chiese alla madre di portargli un pallone con il quale avrebbe dormito abbracciato. Il dottore, impressionato da tale comportamento, disse che un ragazzo così sarebbe divenuto per forza un calciatore e non si sbagliava.

L’ARRIVO A BERGAMO. A dar forma concreta ai sogni di Barrow fu l’avvocato Sorrentino che lo portò, nell’estate 2016, all’Atalanta convinto di aver scoperto un trequartista paragonabile a Kakà.

Sotto la guida di Bonacina e Brambilla, Musa cambia stile di gioco trasformandosi in un prolifico attaccante. Dotato di un notevole senso del gol e di una rapidità fuori dal comune , il ragazzo supera brillantemente il difficile adattamento al calcio italiano. I numeri sono lì a dimostrarlo e raccontano di 13 gol in 17 gare il primo anno mentre, nell’attuale stagione con la primavera, di 26 reti in 20 incontri.

Le sue prestazioni non sono passate inosservate a mister Gasperini che, fiutandone il talento, lo ha promosso in pianta stabile a membro della prima squadra. Tanto che, tra Serie A e Coppa Italia, Musa ha collezionato già sei presenze.

Le premesse sono davvero buone e il devotissimo Barrow, ad Allah piacendo, pare davvero essere l’ennesimo gioiello scuola Atalanta indirizzato ad un futuro raggiante.

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