L’attaccante esterno figlio d’arte è la vedette di un gruppo che sembra promettere parecchio in prospettiva futura: bel calcio, gioventù e qualità
Casa e Chiesa, gli ingredienti per un cittadino modello nei suoi rapporti con la società ma anche le parole d’ordine che per la Fiorentina, alla vigilia della sfida con l’Atalanta al “Franchi”, sono un ottimo viatico per un bottino pieno in uno scontro diretto al sapore d’Europa. L’Eco di Bergamo di oggi tratteggia le caratteristiche dei viola affidati al confermato Stefano Pioli. Che punta al figlio d’arte Federico per levare alto il coro della parrocchia.
LA PRIMA ALLE 15. I nerazzurri giungono alla prima volta dopo sei turni all’appuntamento con l’orario più tradizionale possibile per una partita di campionato, le 15 della domenica. I padroni di casa hanno perso due volte lontano da Firenze, con Napoli e Inter, hanno 10 punti in classifica (più 4 sui Gasp-boys) ma stanno convincendo tutti sul piano del gioco.
GIOVANI E BELLI. Pioli ha a disposizione la squadra più giovane della serie A, ma nondimeno fisica e qualitativa. Il ’97 figlio di Enrico, più ala del papà, è al top per la velocità anche d’esecuzione, supportata da una personalità da primo della classe. Il Cholito Giovanni Simeone è il suo ideale complemento da prima punta.
PANE, GOL E FANTASIA. Solo a Fuorigrotta alla Fiorentina non è riuscito di spedire palloni nel sacco, per il resto è già a quota 13. Il tridente si compone con il belga Kevin Mirallas, che la Dea conosce bene per averlo incrociato in maglia Everton in Europa League la scorsa stagione. All’architrave Veretout sono stati aggiunti il prestito della Roma Gerson, l’ex West Ham Edimilson Fernandes e il croato della Juve Marko Pjaca.
I MILIONI DELLA DIFESA. Dietro, partendo a destra ma chiudendo al cento, i 195 centimetri del serbo Milenkovic varrebbero ormai 40 milioni sul mercato, in un reparto robusto, con Pezzella e Vitor Hugo. A mancina c’è Biraghi, atalantino da ragazzo, mentre il portiere francese Lafont, dal Tolosa, ha il problema di far ripartire l’azione dal suo rinvio.