Il giornalista: “I successi dei nerazzurri sono la conseguenza di un lavoro serio e lungimirante. Lo dimostrano i numeri”
Atalanta e Roma sono le ultime due squadre italiane ancora in corsa in Europa. Questo sottolinea, ancora una volta, che il nostro calcio sta attraversando una profonda crisi a livello internazionale, tanto che l’ultimo successo è la Champions League conquistata dall’Inter nell’anno del triplete. Una giustificazione di cui, forse, si è adusato è legata ai bilanci: le squadre italiane vincono poco all’estero perché mendo ricche di club inglesi e spagnoli.
Atalanta: il bilancio sorride
Una parte di verità c’è anche, ma come sottolinea il giornalista Gianfranco Teotino sulle pagine della Gazzetta dello Sport, l’Atalanta porta con sé una lezione che le presunte big del nostro campionato dovrebbero imparare: “In questi giorni sono uscite le inchiesta sui bilanci delle società di calcio italiane e abbiamo avuto così modo di scoprire che l’Atalanta è l’unica squadra di Serie A i cui ricavi, al netto delle plusvalenze, sono più alti dei costi. L’Atalanta ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile monstre di 51,7 milioni e per la prima volta è entrata nella Money League di Deloitte, al 25esimo posto, con ricavi superiori, per dire, a quelli di Napoli e Lazio che hanno bacini e storia assai superiori. Il tutto ai tempi del Covid, raddoppiando nel 2020 il risultato economico positivo dell’anno precedente e portando a cinque consecutivi i bilanci in utile. A conferma che la pandemia è stata una circostanza aggravante, ma non certo la causa dell’estrema fragilità economico-finanziaria del sistema calcistico italiano. Non era inevitabile subirne conseguenze devastanti. Negli ultimi anni l’Atalanta non è riuscita a vincere scudetti né coppe, ma accrescendo il livello delle prestazioni i suoi ricavi sono passati dai 57,5 milioni del 2016 ai 173,5 del 2020, per un aumento del 201,7%, plusvalenze escluse. Non si tratta di un miracolo italiano, ma la conseguenza di un lavoro serio e lungimirante condotto da una proprietà solida e appassionata, dirigenti competenti e un allenatore bravissimo, anche se a volte un po’ respingente, supportato dalla piena fiducia della società. Idee chiare e ben sviluppate, sul campo e fuori, che hanno portato a una presenza stabile nelle competizioni europee, a una continua crescita delle entrate e addirittura all’ingresso in società di investitori americani. Fra le grandi tradizionali forse soltanto il Milan ha intrapreso una strada simile“.