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Colley e gli altri: atalantini nati il 1° febbraio

24 anni per il nazionale gambiano, recentemente a segno in Coppa d'Africa e ora allo Young Boys. Auguri anche a Villa e Carrozza

Quella panchina a Lisbona, a porte chiuse, cogli altri a mancare la semifinale di Champions di un paio di minuti contro il PSG in rimonta. Era il 12 agosto 2020. Ebrima Colley, dei festeggiati atalantini di oggi, mercoledì 1° febbraio, è la punta dell’iceberg della navigazione a vista tra epoche storiche distanti e diversissime. I 24 inverni dell’ala-attaccante-mezzala, gambiano di Serekunda che dal Fatih Karagümrük di Andrea Pirlo è passato l’estate scorsa allo Young Boys, s’accompagnano ai 42 della meteora Alessandro Carrozza, mister 12 presenze di mezza stagione nel 2012, e ai 94 del mediano sinistro sistemista Angelo Villa, 97 match e 3 gol (Pro Patria, Milan e Udinese le altre) dal 1952 al 1955.

Un Colley di candeline.

Tesserato in Primavera nel febbraio 2018, il connazionale di Musa Barrow, altro prodotto dello scouting di Luigi Sorrentino, due scudetti e una supercoppa di categoria (55 partite e 31 reti) agli ordini di Massimo Brambilla da attore protagonista (gol con Torino e Inter alle Final Four di Parma 2019), Colley ha comunque assaggiato la prima squadra di Gian Piero Gasperini. Esordio a Bologna il 15 dicembre 2019 e altre quattro comparsate: Sassuolo, il secondo tempo nel 6-2 post pandemia al Brescia con assist a Mario Pasalic, il ritorno a Bergamo cogli emiliani e il Milan. Quindi i parcheggi all’Hellas Verona e allo Spezia prima di respirare le atmosfere levantine e svizzere: 2 gol e 10 smazzate per i compagni in 30 match a tutta la primavera scorsa, 2+2 in 14 in giallonero.

Candeline in Carrozza

Il gallipolino Carrozza, proveniente dal Varese cui venne girato Leonardo Pettinari, conta da titolare un quarto esatto del palmarès nerazzurro. Centrocampista di fascia, sfiorata la A nella Città Giardino, già gavettaro a Pisa e Taranto, tra i professionisti (290 partite e 36 gol, mica pizza e fichi) la parabola continua con Verona, Spezia, Lecce e Juve Stabia fino ai 34 anni. Poi, i dilettanti a Nardò, a casa, nel Toma Maglie, nel Deghi e nella Fiamma Jonica, altra espressione della città natale come il Città di Gallipoli che ha portato in Eccellenza da mister.

1° febbraio in Villa

Centrocampista laterale di un modulo, il WM, che all’affacciarsi del catenaccio avrebbe lasciato spazio al libero alle spalle di tre marcatori, nominalmente Villa, milanese di Sesto San Giovanni, si occupava della mezz’ala destra avversaria. Bergamasco onorario alle dipendenze di allenatori d’antan del calibro di Luigi Ferrero, della bandiera Cesco Simonetti e di Luigi “Cina” Bonizzoni, era il compagno di linea del Gabbiano Stefano Angeleri nella Dea dei danesi Soerensen – passato in rossonero dopo la prima stagione di Villa – e Rasmussen, dell’ex milanista Carletto Annovazzi e dell’ex doriano Nane Bassetto. Un remigare glorioso lì nel mezzo, a protezione della difesa a tre, per poi chiudere con Lazio, Spal, Pordenone e Pro Sesto laddove aveva iniziato, sotto casa, prima di un biennio tra Crema e Fanfulla: 245 e 10 gol. Tanti auguri.

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