L’ex Atalanta Simone Padoin, intervistato da gianlucadimarzio.com, ha parlato del suo primario sogno nel cassetto e non solo
Di seguito un estratto delle parole di Padoin al portale in questione: “Ho detto addio al calcio giocato, non c’erano più i presupposti per continuare la mia carriera con serenità. Adesso sono tornato a casa, ho aperto una palestra insieme a mia moglie e cerco di aiutarla nel portarla avanti. Era una scelta alla quale mi ero preparato: quando hai 35 anni e giochi a calcio, cominci a mettere in conto che, da un momento all’altro, potresti ritrovarti costretto a fare un passo indietro”.
SOGNO NEL CASSETTO. “Allenare nel settore giovanile dell’Atalanta sarebbe il top. Già vent’anni fa, quando ci giocavo io, funzionava tutto alla perfezione. Ancora oggi Gasperini raccoglie i frutti di un lavoro strepitoso”.
PASSAGGIO ALLA JUVE. “Sono andato alla Juve nel 2012, in un periodo in cui l’Atalanta non stava facendo bene. Conte, però, mi aveva già allenato in nerazzurro, era convinto che avrei potuto dargli una mano pure a Torino. Com’è andata la trattativa che ha mi ha portato in bianconero? E’ durata appena qualche ora, la ricordo come se fosse ieri. Erano le 6 e mezzo di pomeriggio, due giorni dopo avremmo giocato nel turno infrasettimanale e io mi stavo rilassando sul divano. Squilla il telefono: era Tinti, il mio procuratore. “Vuoi andare alla Juve?”. Avevo appena firmato un rinnovo quinquennale con l’Atalanta, sembrava uno scherzo. Ma Tullio, su queste cose, non scherza mai. Sono rimasto in silenzio 3-4 secondi, poi gli ho detto di sì. Alle 9 e mezzo ero già in macchina, in viaggio verso Milano. E quella sera diventai un calciatore della Juve”.
Alla Juve nn ti vogliono ???