Biografia
Angelo Domenghini è un bergamasco doc che nasce a Lallio, in provincia di Bergamo, il 25 agosto del 1941 in una famiglia con ben nove figli tra maschi e femmine. L’Atalanta lo accolse fin da piccolo nel suo famoso vivaio tra i verdi campi di Zingonia, dove crebbe tecnicamente e limò il suo carattere scatenato facendosi tutta la trafila nel settore giovanile.
Attaccante veloce e duttile, ala e centravanti di grande potenza all’occasione, le sue doti non sfuggirono al mister della prima squadra Ferruccio Valcareggi che il 4 giugno 1961 lo fece esordire in Serie A con la maglia dell’Atalanta dove, appena diciannovenne, si fece apprezzare nonostante la sconfitta contro l’Udinese. Ma fu esattamente due anni più tardi, il 2 giugno 1963, che Domenghini entrò nella storia dei bergamaschi e rendendosi protagonista di quell’indimenticabile tripletta in finale che valse la prima e l’unica Coppa Italia conquistata dall’Atalanta ai danni del Torino. Solo Giannini, tra l’altro, segnò lo stesso numero di reti in una finale. Ma il 1963 era il suo anno perché il 10 novembre Domenghini fa anche il suo debutto in Azzurro contro l’Unione Sovietica. La stagione successiva, dopo 69 presenze condite da 17 reti, Angelo fa il grande salto all’Inter di Herrera e scrive il suo nome nel firmamento dei grandi del calcio: in 5 anni da prima punta realizza ben cinquantaquattro reti e timbra il cartellino con la maglia nerazzurra la bellezza di 164 volte. E dopo la vittoria di due Scudetti, una Coppa dei Campioni e due Coppe intercontinentali, decide di viaggiare e fare esperienza a Cagliari (dove vinse subito il campionato e tuttora figura nella sua Hall of Fame), alla Roma, al Verona, al Foggia, all’Olbia e a Trento. Domenghini detto ‘Domingo’ vanta nel suo palmares 7 gol nella Nazionale in 33 presenze: grazie alla sua rete del pareggio contro la Jugoslavia permise alla squadra di conquistare poi il titolo continentale nel replay della finale dell’Europeo 1968 e, ai Mondiali del 1970, realizzò il gol ‘d’argento’ con cui gli Azzurri si imposero sulla Svezia, prima di perdere in finale col Brasile. Nel 1979 decide di appendere le scarpette al chiodo ma di continuare ad abitare gli stadi per allenare altri giovani appassionati e di talento come lui nel Derthona (a più riprese), Torres, Asti, Sambenedettese, Novara e Battipagliese. Dopo aver fatto per qualche anno da osservatore e scout per l’Inter, ora Domenghini si divide tra la famiglia, i figli Laura e Davide, i nipoti e le sue case a Lallio e in Sardegna, dove coltiva un orto.
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Carriera & Palmares

Nazionalità: Italiana
Data di nascita: 25 agosto 1941
Carriera
Club | |
1960-1964 | Atalanta |
1964-1969 | Inter |
1969-1973 | Cagliari |
1973-1974 | Roma |
1974-1976 | Verona |
1976-1977 | Foggia |
1977-1978 | Olbia |
1978-1979 | Trento |
Nazionale | |
1964 | Italia U-21 |
1963-1972 | Italia |
Allenatore | |
1977-1978 | Olbia |
1980-1981 | Asti TSC |
1982-1983 | Derthona |
1983-1984 | Torres |
1984-1985 | Derthona |
1986-1987 | Derthona |
1987-1988 | Sambenedettese |
1989-1990 | Novara |
1990-1991 | Derthona |
1991-1992 | Battipaglia |
Statistiche
Club | ||
Squadra | Presenze | Reti |
Atalanta | 69 | 17 |
Inter | 134 | 50 |
Cagliari | 99 | 18 |
Roma | 30 | 4 |
Verona | 28 | 3 |
Olbia | 21 | 10 |
Trento | 19 | 3 |
Nazionale | ||
Italia | 36 | 8 |
Bacheca dei trofei
Club | |
Campionato italiano (3) | Inter: 1964-1965, 1965-1966 |
Cagliari: 1969-1970 | |
Coppa Italia | Atalanta: 1962-1963 |
Coppa intercontinentale (2) | Inter: 1994, 1995 |
Coppa dei campioni | Inter: 1964-1965 |
Nazionale | |
Campionato d'Europa | Italia 1968 |
Individuale | |
Capocannoniere della Coppa Italia | Inter: 1962-1963 |
Da ragazzino ricordo un suo grande gol da fuori area contro la Lazio ( Lazio/Cagliari 2-4) e poi la punizione a Roma nella prima finale del Campionato Europeo che ci permise di rigiocare e vincere la finale All Right Xtreme Football Fans
Campione indimenticabile x noi interisti. Sembrava avere un fisico non atletico ma in realtà possedeva una grinta ed una energia che ne facevano un costante pericolo x le difese avversarie. Da ragazzino ricordo un suo grande gol da fuori area contro la Lazio ( Lazio/Cagliari 2-4) e poi la punizione a Roma nella prima finale del Campionato Europeo che ci permise di rigiocare e vincere la finale
Bell’esempio di professionista. Ciao Domingo!
Ero bambino quando ho visto Domenghini giocare nel Verdello (BG),il portiere di quella squadra era Pizzaballa.
Quando a Madrid cancellarono Santo Domingo dalcalendario di fronte al nostro Domingo: partita indimenticabile: era il mio modello calcistico, solo che io ero un brocco, l’unica cosa in cui gli assomigliavo era che correvo tanto, come lui però ero e sono bergamasco di cuore oltre che di nascita
A quando una targa sui muri del “Brumana” (io lo chiamo ancora cosi’) e un monumento celebrativo dell’evento in Piazzale Goisis, raffigurante lui che calcia a rete? Sarebbe ora di provvedere per ringraziare un giocatore tanto grande, che ha fatto la storia dell’Atalanta (e non solo), quanto schivo, umile, autentico, che non si e’mai proposto alla ribalta (da vero bergamasco). Grazie Domingo il “favoloso” a nome di tutta Bergamo. Con le scuse per averti fatto aspettare fin qui. Confido nella sensibilita’ e nella bergamaschita’del sig.Presidente Antonio Percassi. Che non passa sopra a queste cose. Augurui vivissimi di Buon Compleanno. PS.CHEI… Leggi il resto »