I social network per promuovere la professione, la tecnologia a chiamata e le donne: tutte le ricette del neo presidente degli arbitri italiani
Più social, più tecnologici e soprattutto… più donne. La ricetta in tre parti per rilanciare il mondo degli arbitri italiani svelata al Corriere della Sera dal loro numero uno, Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA dal 14 febbraio scorso al posto di Marcello Nicchi.
TRENTALANGE E I SOCIAL. “Serve far conoscere la persona dietro l’arbitro usando i social network. E serve trasparenza, offrendo le chiavi tecniche delle scelte sul campo – il pensiero-programma di Trentalange -. Per il VAR a chiamata decide l’IFAB, non noi, anche se possiamo essere un laboratorio permanente in tal senso”.
TRENTALANGE E LE DONNE. Il nuovo vertice arbitrale si è soffermato sulla questione dell’apertura a 360 gradi della classe arbitrale all’universo femminile. “Zero pregiudizi. Le donne sono avanti, sono multitasking, più brave per concentrazione e studio. Servono formazione e attenzione”, la chiosa di Trentalange.