Il secondo portiere nerazzurro originario della provincia di Ferrara, parla della partita contro la Spal anche ricordando il suo passato in biancoazzurro
Intervistato da Il Resto del Carlino, Pierluigi Gollini, classe 1995, di Poggio Ranatico nel ferrarese, ripercorre la propria carriera: dai primi calci come difensore nella Poggese, passando per il settore giovanile della Spal, fino a raggiungere club blasonati e infine l’Atalanta. Il match contro gli spallini si preannuncia speciale. E non mancheranno gli amici di Poggio Renatico: «Tutti i biglietti che sono riuscito a procurarmi li ho destinati a loro».
LO STADIO PAOLO MAZZA. «Di sicuro, lo spero con tutto il cuore», dice riguardo la possibilità di essere in campo dal primo minuto, anche perché sarebbe la prima volta da professionista: «L’unica volta che giocai su quel terreno di gioco fu nella categoria Giovanissimi, al torneo ‘Mazza’ contro l’Inter. Però sono sempre rimasto affezionato a quello stadio e al ricordo di quando facevo il raccattapalle sotto la curva Ovest. Poi la mia carriera si è sviluppata altrove, però sono molto legato alla Spal e alla mia città».
ALLA SPAL. «Nella Poggese giocavo difensore centrale e fui selezionato dalla Spal per quel ruolo. Il mio sogno però è sempre stato quello di fare il portiere, così verso la fine della stagione convinsi gli allenatori a farmi provare tra i pali. Il giorno dopo mi presentai al campo coi guanti, e nei vari tornei estivi dimostrai di saperci fare. Poi arrivò il momento di fare una scelta definitiva».
LA STAGIONE DELL’ATALANTA. «Siamo reduci da un grande campionato e ci stiamo ripetendo su più fronti. In Europa League abbiamo eliminato corazzate come Everton e Lione, per poi uscire a testa altissima col Borussia Dortmund. Adesso però ci abbiamo preso gusto e nelle coppe vogliamo tornarci».
PRONOSTICO. «Di sicuro la Dea si presenterà a Ferrara affamata e agguerrita».