Un saturday night del mese di aprile non è sulla carta un fattore da capogiro ma certo è che Atalanta-Inter torna ad essere per il secondo anno di fila una partita designata dal bel gioco
Si fa avvincente lo scenario dei risultati più recenti a confronto, Bibbia immortale per i praticanti della statistica, labile somma di cicli per chi crede semplicemente nella, in quella, partita. Nelle ultime dieci sfide, tra il 2012 e 2017, l’Atalanta ha vinto 4 volte portandosi a casa 2 pareggi e 5 sconfitte.
Niente di più avvincente rispetto a quello che allora potrebbe essere il match decisivo, al meglio delle 10. Per cosa? Senza dubbio per un nuovo obbiettivo numerico mirato a consacrare, perché no, a chi spettano secondo il folclore i colori nerazzurri.
Tra un nascita del 1907 e una del 1908 non ci dovrebbe essere alcun dubbio, “bergamaschi in vantaggio” si griderebbe in sede di cronaca. Nonostante ciò ad avere vita facile in quanto somma di reti segnate, sono stati i malandrini di Milano. Ecco allora un ribaltamento di fronte. Sempre sulla moda delle 10, l’Atalanta, ha infatti incassato 25 gol rispetto ai 15 segnati.
10 quelli subiti sotto la guida dello stratega di Grugliasco, lui che sa cosa vuol dire guidare la squadra di Spalletti. Lui che la sa pure affrontare nonostante una quota specifica di successo inferiore a quella del collega, 1,45 PpP contro gli 1,77 del toscano. È di nuovo pareggio.
Resta una puntata complicata quella della fatidica X, quasi tanto quanto la valanga delle 7 reti dello scorso campionato alla quale però, la Dea Bendata ha già risposto per altro enza contare sulla fortuna ma solo sui risultati. Lo ha fatto con la qualificazione in Europa a discapito, tra tutti, dell’Inter, depennando così la parola umiliazione dal formulario del successo.
Non sarà quindi una partita da vendetta, per quella un numero non lo si trova. Senza dubbio avrà il sapore della voglia di continuare a contare, i punti di questa classifica, in una sfida interessante da dare i numeri.