L’ex fantasista dell’Atalanta si esprime, dopo il rinvioa giudizio nel caso Calciopoli: “Non ho truccato le partite, c’entro marginalmente”
Cristiano Doni torna a parlare, dopo il rinvio a giudizio nell’ambito del caso Calciopoli. Il giudice ha accolto quasi per intero le richieste del pm Roberto Ceroni nei confronti dei 32 soggetti accusati di associazione a delinquere pluriaggravata finalizzata alla frode sportiva: solo per uno degli imputati, un commercialista, il gup ha stabilito il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto. “Me lo aspettavo, il rinvio a giudizio era scontato. Non potevano smontare sei anni di lavoro della Procura di Cremona. Ma questo non vuol dire che non mi voglia difendere. Anzi…” spiega Doni a L’Eco di Bergamo.
“Voglio fare il processo per provare quello che sostengo da tempo: e cioè che c’entro marginalmente – prosegue Doni – Io, in quelle partite combinate da altri, ci ho solo voluto mettere il naso. Non ho brigato per modificare il risultato”.