Gustoso e ampio ritratto del noto giornalista bergamasco sulle colonne di Tuttosport. Numeri, carattere e successi nella vita professionale del vertice nerazzurro
147 milioni di fatturato, 27 di utile, giro d’affari macro-aziendale di 900, 12 anni in sella da presidente in 2 tranches (’90-’94 e dal 2010) e, nota a margine ma non troppo, il record dell’unico proprietario di club di serie A a esserselo comprato due volte. Lungo, ponderoso e gustoso il ritratto su Tuttosport di Antonio Percassi, numero 1 dell’Atalanta dalle grandi cifre, direttamente da una grande penna bergamasca: Vittorio Feltri.
IL GIOCATORE CHE PENSAVA DA IMPRENDITORE. Il giornalista cittadino, nello spiegare il fenomeno Percassi, ne sottolinea le caratteristiche di anti-divo, di padreterno che domina dietro le quinte senza tirarsela da mondano, da arcigno marcatore con più di 100 presenze con la maglia nerazzurra diventato precocemente geometra e poi imprenditore partendo dall’impresa di costruzioni del padre. Immobili, retail, centri commerciali, cosmetica, moda e soprattutto Atalanta, la cifra del suo successo con la recente vetrina europea.
POCHE PAROLE, FATTI SUCCOSI. Feltri sottolinea la gestione manageriale e pragmatica della società di Zingonia, con l’investimento sul vivaio e sullo stadio, acquistato e oggetto della parziale ricostruzione prossima ventura. Ricordando un pranzo insieme, ecco l’immagine di un uomo tutt’altro che smargiasso, dalle tre battute secche e cordiali.
GLI ANEDDOTI: NIENTE GIORNALE, NIENTE RISTORANTE! Altri aneddoti del rapporto giornalista-presidente: una convocazione nel suo ufficio datata 2000 con la vana speranza che Percassi sarebbe entrato nella proprietà di Libero e la Taverna del Colleoni, noto ristorante di Bergamo Alta: i due avrebbero dovuto rilevarlo insieme a Tomaso Trussardi, sottovoce il lungimirante presidente dai sei figli di cui cinque occupati nelle imprese di famiglia disse al direttore di giornali che non era il caso.