Il croato è l’addizione adatta alla gestione dell’eredità di Cristante nel modulo preferito di Gasperini. Ma dall’amichevole all’Europa League le preoccupazioni non mancano
Mario Pasalic ha debuttato battendo un colpo, un pallone dalla bandierina di Reca corretto dalla torre di Duvan Zapata. Piazzandolo a fil d’incrocio. Ma dal tris alla Virtus Bergamo nel test del sabato a Zingonia al retour match di Sarajevo, come rimarca il Corriere della Sera nell’edizione di Bergamo, più che la nuova certezza dominano dubbi e preoccupazioni per lo snodo fondamentale della stagione.
TITOLARI E RISERVE. Nessuno tranne D’Alessandro (nella ripresa) dello starting 11 del Mapei Stadium ha preso parte alla sgambata d’allenamento aperta da Djimsiti e chiusa dal tocco sotto del colombiano, davanti a uno spettatore d’eccezione come il presidente Antonio Percassi. Josip Ilicic deve superare l’influenza, il Papu Gomez il fastidio alla testa del perone, Marco Tumminello la girata al ginocchio destro. La formazione, di fatto, è in alto mare.
PENSIERO BOLLENTE. L’afa zingoniana, dove il lavoro prosegue da stamattina a porte chiuse, secondo il dorso bergamasco del quotidiano di via Rizzoli è qualcosa capace di togliere il sonno come il fantasma del FK Sarajevo, l’ostacolo del secondo turno di qualificazione della coppa europea. Basterà Pasalic a scacciare i demoni?