Il tecnico dell’Atalanta è il vero vaporizzatore di giovani della nostra Serie A: nessuno punta più di lui sui ragazzi del settore giovanile
Le lamentele del ct Roberto Mancini sullo scarso uso di giovani nostrani nelle squadre di Serie A trova un effettivo riscontro nei numeri delle statistiche. La parole dell’allenatore della Nazionale sono più che fondate visto che il nostro torneo è uno di quelli in cui giocano meno Under23 a tutto discapito del ricambio generazione che alimenta e dà continuità alla nostra Nazionale.
Non tutte le piazze, però, sono uguali. L’Atalanta, ad esempio è una sorta di isola felice dove i giovani non solo vengono lanciati, ma anche formai e valorizzati, a tal punto che nelle ultime due stagioni tre “canterani” come Andrea Conti, Mattia Caldara e Roberto Gagliardini sono stati tra i principali colpi di mercato di Milan, Juventus e Inter. Merito del coraggio di un allenatore lungimirante come Gian Piero Gasperini che durante i suoi periodi con Genoa e Atalanta ha fatto qualcosa di unico: in cinque stagioni, Gasperini ha assegnato 347 maglie ai suoi Under. Tantissime, ma a livello nazionale il quadro cambia.
In questi anni chi tecnici hanno puntato forte sui giovani. Oltre al Gasp, Eusebio Di Francesco e Sinisa Mihajlovic, negli anni passati, hanno sposato la linea verde, puntando forte sui ragazzi dei settori giovanili. Esattamente all’opposto di quanto avviene al Torino, alla Roma e all’Inter che hanno vinto gli ultimi quattro campionati Primavera senza piazzare giocatori in prima squadra.