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Ma è proprio necessario avere un Var così?

Dopo il clamoroso errore di Valeri e Doveri in Fiorentina-Atalanta si aprono gli interrogativi. Quarta gara senza reti per i nerazzurri che faticano senza Ilicic

La sconfitta dell’Atalanta rimediata ieri al Franchi di Firenze non è stata ben digerita dalla sponda nerazzurra in quanto a far discutere – e parecchio – è stato l’episodio che visto protagonisti Chiesa e Toloi con conseguente calcio di rigore (poi trasformato da Veretout) e cartellino giallo per il difensore brasiliano reo di aver commesso fallo.

ACCESO DOPOGARA. Dopo le polemiche innescate dai viola nel post Inter-Fiorentina, ieri non poteva non essere replicato l’acceso dopogara con le forti dichiarazioni di Gasperini in sala stampa che hanno fatto seguito a quelle dell’amministratore delegato Luca Percassi presentatosi ai microfoni di Sky mostrando tutto il proprio disappunto per il mancato utilizzo del Var che, sicuramente, avrebbe quantomeno evitato il penalty a favore dei viola e l’ammonizione a Toloi.

VALERI, DOV(‘)ERI? Ma non solo Luca Percassi si è chiesto come mai non si sia fatto ricorso al Var. Tutti si sono chiesti come mai l’arbitro Valeri non abbia usufruito dell’ausilio della tecnologia. Tutti si sono chiesti come mai Doveri, l’arbitro designato al Var, non abbia richiamato l’attenzione del direttore di gara al fine di fargli correggere una decisione sbagliata. Perchè? A tutti piacerebbe conoscere le motivazioni che hanno spinto la coppia di fischietti a non avvalersi della tecnologia in campo, uno strumento per il quale per anni si è lottato affinché l’esito delle partite fosse il meno condizionato possibile da errori della classe arbitrale.

TUTTI SCONTENTI. Invece ora per questa cantonata presa dal duo Doveri-Valeri a pagare in prima istanza è stata l’Atalanta che si è vista compromessa la partita, e in seconda potrebbe costare cara anche a Federico Chiesa e alla Fiorentina in quanto le immagini televisive finiranno certamente sotto l’occhio del giudice sportivo che potrebbe sanzionare l’attaccante viola per aver tratto in inganno i direttori di gara che, e questo ce lo auguriamo vivamente, vengano fermati per qualche turno.

BOCCA ASCIUTTA. Ma ieri, a parte l’episodio del discusso rigore, per la quarta volta in sette gare di campionato (cui va aggiunto il doppio 0-0 contro il Copenaghen) l’Atalanta non è riuscita ad andare in rete. Non sarà ancora il momento di creare allarmismi, ma è certamente un aspetto che va analizzato a fondo soprattutto perché riferito ad una squadra che fino alla scorsa stagione faceva della cooperativa del gol uno dei propri punti di forza. Nonostante sia praticamente sceso in campo, Zapata è ancora fermo a quota zero, così come Barrow che però ha avuto un minutaggio decisamente ridotto. La classifica capocannonieri dice che i migliori nerazzurri sono Gomez e Rigoni con 3 reti: il Papu sta fornendo prestazioni generose, ma troppe volte ha predicato nel deserto non trovando spalle su cui fare costante affidamento.

FONDAMENTALE IL RIENTRO DI ILICIC. La formazione di Gasperini ora viaggia in quartultima posizione con sei punti all’attivo. Ma, eccezion fatta per una Juventus fuori categoria per tutti, la classifica è cortissima con 15 squadre racchiuse in soli sette punti, pertanto ci sono ancora molte chance per risalire e anche in fretta. Nel secondo tempo di San Siro, mercoledì contro il Torino e anche ieri a Firenze l’Atalanta ha dimostrato di essere una squadra in crescendo. Domenica a Bergamo arriverà la Sampdoria, poi ci sarà la sosta, un momento fondamentale per riordinare le idee e cercare di recuperare al meglio Josip Ilicic. Lo sloveno è l’unico giocatore a disposizione di Gasp che da solo può ribaltare le partite. E’ l’unico dotato di quell’imprevedibilità nelle giocate che tanto è mancata in queste prime sette giornate. Pertanto forza Josip, la Dea ha bisogno di te.

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