Nella nuova posizione da trequartista il Papu ha consentito alla squadra di compiere il salto di qualità dopo un inizio titubante: lo dicono le cifre
Ilicic sì, Ilicic no, Ilicic forse. L’anca sinistra che non ha lasciato in pace lo sloveno, come sembra, riconsegna Alejandro Gomez al vecchio ruolo di attaccante. Con Mario Pasalic dietro, nella posizione che il Papu ha fatto sua ormai dalla nona giornata del girone d’andata permettendo il salto di qualità a un’Atalanta prima altalenante e molto titubante. Conviene rispolverarne i trascorsi tattici proprio a Cagliari, si chiede L’Eco di Bergamo?
DALLA NONA SINFONIA. Quel 21 ottobre in casa del Chievo fu la rivoluzione. Col numero 10 a giocare da 10, la linea di demarcazione tra il prima e il dopo: prima, 6 punti in 8 match di campionato, 9 gol segnati e 11 subiti. In seguito, 26 in 13 gare, 38 fatti e 19 subiti. Un passo più che triplicato, risalendo la classifica di dieci posizioni: dalla diciassettesima all’attuale settima.
UGUALE ALLA COPPA? Nel quarto di Coppa Italia di mercoledì contro la Juventus, l’infortunio di Josip aveva posto lo stesso interrogativo. Con la soluzione di Gian Piero Gasperini assomigliante a quella quasi obbligata stasera: il croato dietro e Gomez largo a sinistra, salvo licenza di accentrarsi, con Duvan Zapata a puntare l’altro vertice.
LA SFIDA AL PROFESSORE. Fra le linee l’argentino per la sua verve potrebbe risultare l’arma in più, essendo deputato in quel caso a controllare Luca Cigarini, portatore di palla conosciutissimo anche dal Papu e compassato. Davanti le alternative sono chiuse: o Musa Barrow o Dejan Kulusevski, che lo stesso Gasp ha definito tutto fuorché un attaccante.