75 anni per l’ala-tornante, 42 per il terzino passato dalla Virescit: non passa giorno senza candeline-amarcord in casa Atalanta
Uno ha giocato da ala soprattutto tornante (numero 7) una sfortunata stagione in A più una seconda cadetta in tono minore, l’altro da terzino tappabuchi ai tempi di Renzo Contratto e Luigino Pasciullo. I festeggiati ex nerazzurri di oggi, il settantacinquenne Alberto Carelli e il cinquantaduenne Marco Monti, nell’Atalanta sono passati veloci quasi quanto due meteore.
CARELLI. Nativo di Locate di Triulzi in provincia di Milano, Carelli, il cui contraltare sulla sinistra era il co-cannoniere di squadra in A Sergio Pellizzaro a quota 4, giocò dal 1972 al 1974 a Bergamo con il giovane Antonio Percassi difensore alle prime arme e Giulio Corsini allenatore, sostituito in serie cadetta da Heriberto Herrera. Per lui 23 partite e 4 reti in campionato più 6 e 1 in Coppa Italia nella prima stagione, 16 e 1 più 2 e 1 nella seconda. Cresciuto nel Fanfulla di Lodi, giocò anche con Torino (Coppa Italia ’68), Catania, Varese, Mantova (tutte prima di Bergamo), Parma e Albese, ritirandosi a 35 anni. Va famoso per aver segnato il 4-0 nel derby con la Juventus il 22 ottobre del ’67, una settimana dopo la scomparsa di Gigi Meroni che indossava la numero 7 come lui.
MONTI. Il monzese Monti, secondo tutti gli album di figurine nato invece a Milano, era passato dalla Virescit dei miracoli di Luciano Magistrelli, come Valter Bonacina e Costanzio Barcella, sfiorando la serie B nella primavera del 1988 col famoso spareggio di Perugia con la Reggina. Cresciuto nell’Inter e con due stagioni di Lazio all’attivo, avrebbe proseguito la carriera con Ravenna e Lecco appendendo le scarpe al chiodo a soli 28 anni. Nell’annata nerazzurra 1990-1991, 6 presenze in A, 4 in Coppa Italia e 3 in Coppa Uefa (eliminazione ai quarti con l’Inter) nella Dea di Piero Frosio a cui subentrò il compianto Bruno Giorgi. Tanti auguri.