Sbarcati solo giovedì di ritorno dagli impegni con la nazionale della Colombia, i due attaccanti atalantini hanno dimostrato di che pasta sono fatti
Gli strappi di Duvan Zapata che punta la porta e i difensori fino a incrociare lo sgambetto del cugino Cristian. La freddezza e il movimento continuo, più qualche palla illuminante anche a favore del compagno e connazionale, di un Luis Muriel usato da cambio in corsa per la terza volta su tre eppure infallibile anche dal dischetto per aprire le danze. E meno male che il duo cafetero dell’Atalanta, protagonista contro il Genoa dopo che con Spal e Torino il Ronaldito e il Toro s’erano presi la scena singolarmente, è rincasato solo giovedì dagli impegni con la Colombia.
MADE IN COLOMBIA. “In attesa della musichetta della Champions League l’Atalanta balla la cumbia”, titola stamani L’Eco di Bergamo, a sottolineare la fondamentale importanza della trazione anteriore made in Colombia. Che ai grifoni ha fatto ballare la tarantola, anzi il liscio, vedi episodio del rigore nello scontro fra parenti e stoccata risolutiva dello Zapata atalantino.
TRE PER UNO, DUE PER TUTTI. In pratica i due colombiani, tolto Robin Gosens a segno a Ferrara per primo, si stanno sobbarcando l’intero peso offensivo e realizzativo dei nerazzurri. A secco Josip Ilicic, Muriel e Zapata sono andati di doppietta rispettivamente nel primo e nel secondo turno di campionato per poi dividersi lo scettro del gol nella magica e folle domenica a Marassi.
Prima durante dopo