Il tecnico nerazzurro ha appena terminato la conferenza stampa in vista del match di domani sera al San Paolo con il Napoli
Queste le dichiarazioni di mister Gasperini nella conferenza di vigilia pre-Napoli: “Gli esami non finiscono mai. Ogni partita lo è. Col Napoli è prestigioso e duro, bisogna studiare sui mattoni. In questo momento è più indietro, ma con Juventus e Inter è la squadra più forte del campionato: la sfida conta indubbiamente anche per la classifica, ma essendo solo alla decima di campionato non è decisiva”.
CLASSIFICA. “L’attuale terzo posto è uno dei vantaggi con cui affrontiamo questa gara, perché significa che abbiamo carte da giocare. Abbiamo i piedi ben piantati per terra nonostante tutti gli apprezzamenti e i complimenti: quando ci parlano di scudetto è una cosa mediatica, che non ci riguarda”.
NUMERI. “La nostra stagione è una corsa a tappe molto lunga. Intanto proviamo a restare più possibile nella zona alta della classifica. Pur avendo cambiato poco la rosa in estate i numeri che stiamo accumulando, vedi gol fatti, sono importanti: a me interessano quelli alla voce ‘vittorie’. Intorno a noi c’è affetto a prescindere, anche quando prendiamo tanti gol come a Zagabria o a Manchester”.
INFORTUNATI. “Oggi verifichiamo le condizioni di Palomino e Masiello. Su José, che aveva saltato la Champions, eravamo strasicuri e poi ha sentito male in riscaldamento prima dell’Udinese. Il tempo per recuperare con l’infrasettimanale è davvero poco, si è sempre impiccati con le scelte. Quelli più in dubbio sono loro. Anche il Napoli ha lo stesso problema, vedi Malcuit. In questi casi si tratta sempre di scelte dell’ultimo minuto”.
NAPOLI. “L’attacco del Napoli rimane ad altissimo livello di potenziale. Forse in campionato è andato a sprazzi, ma è molto bello vederlo giocare. Una squadra fortissima con più soluzioni, di valore assoluto”.
SALVEZZA. “20 punti dopo 9 giornate fanno parlare qualcuno di scudetto, ma ha ragione il presidente Antonio Percassi quando parla di obiettivi per gradi. E la salvezza è sempre stato storicamente il primo per l’Atalanta. Realisticamente quello successivo è restare tra i primi 6-7 posti. Strada facendo, se riusciremo a fare meglio, lo scopo è ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso. In questi anni abbiamo acquisito credibilità nei confronti di qualunque avversario”.
ZAPATA. “Col Cagliari Zapata, anche se è in via di guarigione, è ben difficile che possa rientrare. Individuare il momento in cui il singolo è a posto non è semplice: la sintomatologia magari porta all’ottimismo, ma tra i riscontri medici e ciò che sente il giocatore c’è sempre una differenza. L’idea è che sia pronto per il Manchester City, magari come minimo per la panchina. Sono passate due settimane, fare previsioni non è possibile”.
MURIEL. “Di Muriel ho sempre pensato che fosse una prima punta. Da osservatore ad allenatore si cambia opinione. Si esprime meglio quando sta più vicino possibile alla porta. Ha controllo, immediatezza e e precisione di tiro. Non è il tipo di attaccante forte di testa e alto, ma palla al piede è durissima marcarlo. Non può fare il ruolo di Ilicic, fa fatica perché deve partire da lontano: può farlo, ma non è così decisivo. Ha giocato anche insieme a Duvan, ma è un’alternativa. Malinovskyi si esprime meglio alla Gomez, altra alternativa, tra le linee. Non sempre questi elementi possono stare insieme”.
