
Il dirigente che lo portò in Italia nel 2010: “Ha finalmente vinto la sfida contro l’indolenza, diventando un campione che sorride”
L’uomo in più nel corso di questa stagione è stato senza dubbio Josip Ilicic. Lo sloveno ha trovato all’Atalanta la sua dimensione ideale, riuscendo a incidere come mai prima sul destino della squadra e scrollandosi di dosso la scomoda etichetta di calciatore forte sì, ma discontinuo.
Chi non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità è Walter Sabatini che nel 2010, quando era direttore sportivo del Palermo, lo porto in Italia: “Lo acquistammo prima del ritorno del 27 agosto contro il Maribor, nei preliminari di Europa League – ha detto alla Gazzetta dello Sport -. Lo seguimmo a lungo e non nascondo che non fu semplice, come dire, inquadrarlo: osservandolo in una giornata nera avremmo potuto pensare che fosse scarso, in stato di grazia era un fenomeno. Oggi è uno dei migliori in Europa. Gli voglio tanto, ma tanto bene. E non posso che essere felice nel vederlo a certi livelli. Ha finalmente vinto la sfida contro l’indolenza, diventando un campione che sorride“.
