Per la Champions League l’Atalanta non potrà più fare affidamento su San Siro: l’impianto ufficiale è il Mapei Stadium di Reggio Emilia
Il futuro della Champions League in salsa nerazzurra? Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, l’impianto ufficiale dell’Atalanta per le competizioni Uefa nella stagione alle porte, la 2020-2021. Ma con quella corrente non ancora conclusa, L’Eco di Bergamo, parlando di commiato da San Siro nel match a porte chiuse di stasera col Milan, sembra lascire aperto uno spiraglio per Bergamo.
CHAMPIONS A REGGIO O A BERGAMO? Il Gewiss Stadium, infatti, è all’incrocio di due variabili: la conclusione dei lavori, che comunque riguarda per ora la seconda tranche tra Curva Nord già rifatta e Curva Sud da rifare con parcheggio sotterraneo, ovvero la Tribuna Ubi, e la fine della formula a porte chiuse. Che cosa succederà prima di ottobre, si chiede il quotidiano cittadino?
CHAMPIONS, COMMIATO A SAN SIRO. Il notturno di venerdì contro i rossoneri valido per la terzultima giornata di campionato è la sesta partita stagionale nella Scala del calcio dopo quelle di coppa con Shakhtar (1-2), Manchester City (1-1) e Dinamo Zagabria (2-0) nello scorso autunno, quella a gennaio con l’Inter (1-2) e l’ottavo di andata col Valencia (4-1). Niente pubblico, in un santuario da 79.154 posti, senza scordare però i 45.792 del 19 febbraio: un possibile volano del Coronavirus.
Gentile sig. Fornoni
L’ultima frase non ha aggiunto nulla al suo articolo, anzi…
M. Galati
Verona ….
Lo stadio della reggiana
Bergamo
se si gioca a porte chiuse magari ti fanno giocare a bergamo, tutti i posti a seduti e numerati e le 32 postazioni stampa non credo servano
Speriamo nella nostra bergamo…. ??
Certo che giocare la Champions 2 volte e non nella propria città… è un po’ triste…ma è pur sempre la Champions dei tifosi …
Magari a Bergamo
Bergamo
Ma mochela con sta storia della partita di san siro con 47 mila bg.schi al seguito ….come possibile volano del coronavirus.
Nulla di piu falso. L epidemia era già in giro probabilmente da dicembre …
concordo. Quella partita contribuì alla diffusione del virus così come centinaia e centinaia di occasioni di assembramento svolte in quel periodo. Il virus era tra noi e ce lo si passava al bar, al parco, in ufficio , allo stadio, in chiesa…..