L’Atalanta ha rischiato poco o nulla contro la Fiorentina, dominando il campo per larghi tratti
La grande prova di domenica contro la Fiorentina è senza dubbio un punto di partenza in vista del trittico di partite che attende la Dea da qui al Natale. L’Atalanta, in mezzo alle tante difficoltà ambientali del momento legate al caso-Gómez, sta infatti rispondendo bene sul campo.
UNA FORMULA MENO OFFENSIVA Non era facile in tutto questo strappare la qualificazione alla Champions e poi dare continuità al tutto, mandando al tappeto una Viola quanto mai rinunciataria anche nell’atteggiamento. Il 4-4-1-1 con fuori Callejón e Ribéry ha sicuramente levato possibili fonti di creatività all’attacco di Prandelli, ma l’impressione avuta dal campo è che si sarebbe vinto con buona facilità anche con i due esperti interpreti dal 1′ tra le fila avversarie. Interessante la formula relativa a Pessina e Malinovskyi, più centrocampisti che fantasisti puri, alle spalle di Zapata. Non un caso che dietro si sia subito molto poco, e chissà che questa non possa essere una via seguita spesso in futuro dal tecnico grugliaschese.
E ORA LA JUVE… Ora, però, è già tempo di pensare alla sfida di quella che resta la squadra più forte d’Italia sulla carta. Lo Juventus Stadium è finora stato un fortino inespugnabile in 10 anni per il sodalizio nerazzurro, ma di certo c’è che le ultime due vittorie renderanno minore la pressione sulle spalle dei calciatori. E tra gli undici in campo potrebbe esserci anche l’uomo sulla bocca di tutti nelle ultime ore, il Papu Gómez…