Chiuso il girone d’andata, l’Atalanta non deve fermarsi a fare bilanci, ma cercare di accumulare vittorie senza guardare le dirette concorrenti, i conti si faranno tra due mesi
Una stagione anomala, con l’andata concentrata in quattro mesi e un ritorno scaglionato tra match di Coppa Italia e Champions League, con gli stadi ancora vuoti per l’emergenza sanitaria. Come analizza oggi L’Eco di Bergamo, è impossibile per la Dea fare previsioni l’ultimo giorno di gennaio, troppe sono le variabili ancora in ballo, troppi i punti ancora in gioco. Le 7 squadre che si contenderanno i 7 posti nell’Europa 21/22, quattro in Champions, due in Europa League, la 7a nella nuova Conference League, dovranno giocare quasi tutte ogni tre giorni facendo i conti con un calendario mozzafiato, le soste per le nazionali e quelle forzate per chi prende il Covid.
CALENDARIO MOZZAFIATO. Oltre alle prime 9 gare del ritorno da qui alla sosta di fine marzo, tra semifinali di Coppa Italia e coppe europee le sette big dovranno giocare: quattro gare in più Atalanta, Juve, Lazio, e Napoli; due partite in più Inter, Milan e Roma. Col Napoli che può salire a sei e Milan e Roma a quattro se superano i sedicesimi di Europa League e quindi giocano anche gli ottavi. Dato che le tre italiane sono nettamente favorite visti i sorteggi, il Napoli dovrebbe giocare 15 gare in 50 giorni; l’Atalanta e le altre quattro squadre sono attese da 13 partite. L’unica che si fermerà a 11 è l’Inter.
ALL’ULTIMA SOSTA. Un primo bilancio, quindi, l’Atalanta non lo dovrà tirare prima di 50 giorni, all’ultima sosta. Perché a quel punto mancheranno 10 giornate a fine campionato, in Coppa Italia resterà da giocare solo la finale e si saprà chi avrà raggiunto i quarti di Champions ed Europa League.
Forza ragazzi