Tanti i temi in agenda per la governance del calcio internazionale, chiamata ad attuare novità tecnologico-regolamentarsi o a introdurne
Dal fuorigioco in tempo reale da sperimentare già ai prossimi Mondiali in Qatar fino ai Mondiali ogni due anni voluti dal presidente FIFA Gianni Infantino, passando dalla tanto vituperata Eurolega, approdata alla Corte di Giustizia dell’Ue. Il 2022 annuncia una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio, a cominciare dall’offside: il capo degli arbitri Pierluigi Collina ha anticipato alla Gazzetta dello Sport che, dopo i test positivi in Arab Cup, il “semi-automated offside” esordirà nalla rassegna di fine anno tra gli sceicchi. 12 telecamere che rilevano 29 punti del corpo del giocatore (50 volte per secondo): un software comunica live la posizione dell’interessato alla sala Var. D’accordo ogni componente, invece, sul salary cup e sulla luxury tax per gli sforamenti al tetto di stipendi, commissioni per agenti et cetera, un taglio netto al fair play finanziario, ovvero chi sbaglia paga e stop.
LA RIVOLUZIONE DEL FUORIGIOCO. Più in là nel tempo, ecco il fuorigioco “full-automated” con l’arbitro destinatario diretto dei dati necessari a fischiare in un senso o nell’altro, ma si prevedono novità anche a livello di regolamento. Sarà considerato in linea chiunque avrà almeno una parte del corpo in linea col penultimo difendente.
MONDIALE BIENNALE: LA RIVOLUZIONE CHE NON PIACE. I campionati del mondo per Nazioni a cadenza biennale, invece, sembrano piacere a tutti tranne che all’Uefa di Aleksander Ceferin e alla CONMEBOL che detta legge nell’America Latina. Un’innovazione approvata il 20 dicembre nel Congresso straordinario, si potrebbe cominciare dal 2024. Un macigno per i calendari: le qualificazioni sarebbero condensate in un paio di mesi all’anno. Infantino punta tutto sui ricavi, che salirebbero alle stelle organizzando ogni kermesse internazionale con la stessa cadenza senza ovviamente farle sovrapporre.
MONDIALE: UEFA E CONMBEBOL CONTRO. A fine marzo, il Congresso FIFA ordinario: i no sono 65, i sì intorno ai 140. Non votano le federazioni nazionali, gli Stati, la Ue, il Cio, le Leghe rappresentanti i club per nazione, l’Eca, tutti contrari. Uefa e Sudamerica hanno annunciato la non partecipazione minacciando la Nations League internazionale, un Mondiale alternativo agli infantiniani, sempre dal 2024: di sicuro è già una realtà l’Intercontinentale, la finalissima tra campioni continentali che debutta il 1° giugno con Italia-Argentina.
SUPERLEGA: LA RIVOLUZIONE PER POCHI. Sempre dall’edizione on line della Rosea, il nodo Superleague. Non certo fermo alla minacciata scissione del 18 e 19 aprile scorsi, con le 12 società dell’élite europea ad annunciare la competitor a inviti della Champions, un torneo con le top 20 del Vecchio Continente in due gironi all’italiana ed eliminazione diretta, anche se l’Uefa non prevede tornei chiusi perché servirebbero promozioni e retrocessioni. 9 proponenti-aderenti su 12 hanno lasciato, mentre il madridista Florentino Perez, lo juventino Andrea Agnelli e il barcelonista Joan Laporta sono alle carte legali (vedi premessa): la sentenza potrebbe esserci già a fine anno. Ma Nyon ha tutti alleati contrari: federazioni, Leghe, Eca, giocatori, Commissione Ue, Stati. Senza Bayern, PSG e le inglesi, visto che il governo britannico negherebbe il permesso di lavoro agli stranieri dei club partecipanti, sarebbe però una competizione monca.